Satoshi Nakamoto minò il primo blocco il 3 gennaio 2009, estraendo i primi 50 Bitcoin (BTC) della storia e dando inizio a quella che sarebbe diventata un’industria da miliardi di dollari incentrata sul mining di criptovalute. Sarà tuttavia possibile estrarre un massimo di 21 milioni di monete: quale sarà il destino dei miner, una volta estratte le ultime unità, è ancora incerto.
I bitcoin vengono generati tramite il mining, un processo che utilizza dispositivi hardware per risolvere dei problemi matematici complessi e verificare le transazioni sulla blockchain. Al miner che riesce a risolvere questo problema, come ricompensa per il suo sforzo, viene assegnata una quantità prefissata di BTC per ogni blocco di transazioni convalidato.
Secondo il whitepaper di Nakamoto, potranno esistere soltanto 21 milioni di BTC; una volta raggiunto questo limite, i miner non riceveranno più alcuna ricompensa prestabilita. Stando al Blockchain Council, ad oggi i miner hanno ricevuto complessivamente oltre 19 milioni di BTC come ricompensa per il completamento dei blocchi.
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Nick Hansen – fondatore e CEO di Luxor Mining, azienda di mining di Bitcoin – racconta a Cointelegraph che, nonostante l’assenza della ricompensa del blocco, i miner continueranno ad avere un ruolo fondamentale nel verificare e trasmettere le transazioni sulla blockchain. Tuttavia, cambierà la maniera con cui verranno ricompensati.
Al giorno d’oggi, la corretta validazione di un nuovo blocco nella blockchain dà ai miner una ricompensa di 6,25 BTC (circa 180.000$ al momento della stesura dell’articolo). Oltre a questa ricompensa, i miner ricevono anche le commissioni delle transazioni che hanno convalidato.
Stando ai calcoli sviluppati e condivisi il 1° maggio dalla società di analisi on-chain Glassnode, le commissioni e le ricompense accumulate dai miner dal 2010 a oggi hanno raggiunto un valore di ben 50 miliardi di dollari.
Since #Bitcoin's inception, Miners have earnt a total revenue of $50.2B from the block subsidy and fees, for an all-time estimated input cost of $36.6B.
— glassnode (@glassnode) May 2, 2023
This places the all-time-aggregate profit margin for Miners at $13.6B (+37%). pic.twitter.com/TYvBSZbsRo
Hansen ritiene che, una volta minato l’ultimo BTC, le commissioni delle transazioni diventeranno l’incentivo primario, in modo da far continuare i miner a svolgere il proprio lavoro.
"Ecco perché, man mano che le commissioni di transazione diventano una parte sempre più importante dell'economia del mining di Bitcoin, la comprensione delle dinamiche delle commissioni di transazione e la loro proiezione nel futuro diventano ancora più cruciali. Pertanto, è importante che le commissioni aumentino nel tempo; cosa che, ad esempio, i Bitcoin Ordinals, negli ultimi tempi, hanno aiutato a fare."
In ogni caso, questo cambiamento lo vedremo probabilmente tra molti anni: difatti, tutti i miner di oggi non saranno più vivi quando verrà minato l’ultimo BTC!
Sarà una lunga strada
Stando a quanto sostiene Hansen, considerato il tempo medio per trovare un blocco e il processo di halving, che avviene all’incirca ogni quattro anni – o meglio, ogni 210.000 blocchi di transazioni – l’ultimo BTC verrà minato nel 2140!
L’halving di Bitcoin consiste nella riduzione pianificata della ricompensa ricevuta dai miner, con il prossimo evento previsto per aprile 2024. Questo processo dimezzerà la ricompensa di ogni blocco a 3,125 BTC. In teoria, avendo Bitcoin un’offerta limitata, il valore di ogni singola unità dovrebbe crescere all’aumentare della domanda.
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Quale sarà il prezzo di BTC nel 2140? Impossibile rispondere a questa domanda, dato che il prezzo dipenderà da una vasta gamma di fattori: domanda di mercato, ambiente regolamentativo, innovazioni tecnologiche e variabili macroeconomiche. A tal proposito, Hansen afferma:
"Il fatto che tutti i bitcoin siano in circolazione potrebbe creare scarsità; ma se ciò porterà o meno ad un aumento del prezzo dipenderà dalle dinamiche di mercato. È bene tenere a mente che tutto ciò è già stato previsto all’interno di Bitcoin: la diminuzione della ricompensa dei blocchi e il passaggio verso le commissioni di transazione è un processo intrinseco al protocollo, e rappresenta una soluzione ingegnosa per continuare a far funzionare la rete in maniera sicura ed efficiente."
Leggi anche: 160.000$ al prossimo halving? Modello fa il conto alla rovescia per il prossimo massimo storico di Bitcoin
Jaran Mellerud, ricercatore presso Hashrate Index, aggiunge che all’aumentare dell’utilizzo e dell’adozione di Bitcoin, anche il costo delle commissioni crescerà, fino a diventare la principale fonte di ricavo per i miner.
In altre parole, nel momento in cui verrà emesso l'ultimo BTC, la ricompensa dei blocchi sarà già così esigua che la sua totale rimozione non avrà praticamente alcun impatto:
"Per via della forte richiesta dello spazio nei blocchi, dovuta alla loro limitatezza – in uno scenario futuro dove Bitcoin viene ampiamente utilizzato – le commissioni di transazione necessariamente aumenteranno a dismisura. Chi ritiene che in futuro non ci saranno così tante transazioni da giustificare l’esistenza del mining, non crede realmente in Bitcoin."
E le valute fiat?
Mellerud sostiene che, quando l’ultimo BTC sarà stato minato, il suo valore non verrà più espresso in dollari americani o in altre valute fiat. Inoltre, ipotizza che a quel punto il sistema fiat sarà già collassato da tempo: Bitcoin potrebbe essere il suo successore, diventando l'unità di conto standard a livello globale. Mellerud spiega:
"In un contesto del genere, l’unico modo corretto di valutare il potere d’acquisto di bitcoin sarà quello di guardare quanta energia si potrà comprare con un BTC o con un satoshi. Proprio come facciamo con il dollaro americano, il cui potere d’acquisto viene espresso in relazione all’energia e ai barili di petrolio acquistabili."
Da tempo si prevede il crollo dei sistemi fiat, dati i numerosi problemi che affliggono il sistema finanziario tradizionale. A marzo 2023 è collassata la Silicon Valley Bank a causa di una crisi di liquidità, seguita poi da Signature Bank e Silvergate Bank.
Ancora prima della crisi bancaria del marzo 2023, un sondaggio – condotto a febbraio dalla società di business intelligence Morning Consult e commissionato dall’exchange di criptovalute Coinbase – ha rilevato che la maggior parte degli utenti ha già perso fiducia nel sistema finanziario globale.
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Bitcoin potrebbe non essere lo stesso tra 120 anni
Pat White, co-fondatore e CEO della piattaforma di asset digitali Bitwave, crede che i miner continueranno a essere una parte cruciale dell’ecosistema; ma non tutti sopravviveranno, dato l’aumento dei costi che dovranno affrontare.
Stando a una ricerca pubblicata da Glassnode il 24 marzo, è dal 2010 che i miner affrontano lunghi periodi senza ottenere profitti: solo il 47% dei giorni totali sono stati profittevoli.
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White afferma:
"Credo che molti miner chiuderanno i battenti, oppure assisteremo all'utilizzo di tecniche di manipolazione nel tentativo di far salire le commissioni. Ma sono anche convinto che ciò accadrà molto prima che l’ultimo bitcoin venga minato, dato che gli ultimi halving ridurranno la ricompensa a qualche satoshi.
Ad ogni modo, aggiunge il CEO, "in 120 anni possono accadere molte cose": Bitcoin potrebbe trasformarsi radicalmente nel corso del prossimo secolo. Secondo White, è probabile che già prima del 2140 i computer quantistici saranno in grado di infrangere l'attuale crittografia alla base di Bitcoin:
"Il problema dei computer quantistici non deve per forza spaventare le persone. Tra oggi e il 2140 ci dovrà essere un'importante rielaborazione di Bitcoin dal punto di vista della crittografia.
A quel punto, la community di sviluppatori di Bitcoin sarà in grado di constatare se saremo sulla giusta via per una rete funzionante che si basa sulle commissioni di transazione, oppure se sarà necessario implementare nuovi processi di mining per garantire la sicurezza del network."
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White ipotizza inoltre che, sebbene il white paper di Satoshi Nakamoto ponga come pilastro il limite massimo di 21 milioni di BTC circolanti, nessuno di noi sarà vivo nel 2140 per far rispettare questa regola.
Ritiene che l’essenza delle criptovalute siano la codifica e il consenso: se la community riterrà che l’incentivo delle commissioni di transazione non sia sufficiente a mantenere al sicuro il network, i miner del futuro potranno teoricamente spingere l’offerta massima di bitcoin oltre le 21 milioni di unità.
L’effetto che questa modifica potrebbe avere sul prezzo è sconosciuto. In ogni caso, White pensa che il valore di BTC sarà fortemente influenzato dall'inflazione globale. Inoltre, il maggiore movimento di prezzo si verificherebbe se nei prossimi 120 anni una o più nazioni scegliessero BTC come valuta di riserva.
"Eventi che non possiamo nemmeno immaginare – come guerre e crisi energetiche – potrebbero influenzare Bitcoin," afferma White. "Ma se per allora fossimo diventati una specie multi planetaria e dovessimo estendere il tempo di produzione dei blocchi per supportare la velocità di comunicazione a livello di sistema solare?"
"Per me è sempre importante concentrarsi sui problemi più difficili da risolvere, e fare il possibile per risolverli. Ciò potrebbe significare risolvere i problemi dei pagamenti, della proprietà digitale o di bancarizzare gli unbanked: questo è ciò su cui bisogna focalizzarsi al momento."
Traduzione a cura di Giorgio Libutti