Secondo quanto riportato da Viet Nam News il 19 luglio, la banca centrale del Vietnam sospenderà l'importazione di hardware per il mining di criptovalute.
La decisione arriva in seguito ad una richiesta ufficiale del Ministero dell'Industria e del Commercio (MoIT), che ha suggerito di implementare un divieto temporaneo alle importazioni di attrezzature per il mining, il cui volume dal 2017 all'aprile 2018 ammontava a 15.600 unità. La maggior parte delle unità veniva importata tramite Hanoi, Ho Chi Minh City e Da Nang.
In passato, il vice primo ministro Trinh Dinh Dung aveva indicato al MoIT, all'SBV e al ministero delle finanze (MoF), di studiare l'importazione dei miner di criptovalute in base alle normative vigenti e di fornire indicazioni sulla loro gestione.
Secondo Viet Nam News, la sospensione dovrebbe migliorare la gestione dei flussi monetari in Vietnam, complicati dall'utilizzo di tali attrezzature. Il divieto temporaneo ha anche l'obbiettivo di impedire l'uso di criptovalute come mezzo di pagamento alternativo, dichiarato illegale alla fine del 2017.
Il Ministero delle finanze del Vietnam (MoF) aveva proposto l'implementazione di un divieto simile, facendo riferimento alla "difficoltà" del processo di regolamentazione delle valute digitali appena minate.
A maggio, il Dipartimento dell'Industria e del Commercio di Hanoi ha vietato alle istituzioni e agli imprenditori del settore dell'e-commerce di utilizzare bitcoin (BTC) e altre criptovalute per effettuare transazioni online.