Cointelegraph Italia: Per iniziare, parlaci un po’ del progetto AlienWorlds. Di cosa si tratta?

Saro McKenna: AlienWorlds è il più grande gioco su blockchain al mondo, sia per numero di utenti che per quantità di transazioni. Si tratta di un gioco Play-to-Earn in cui gli utenti utilizzano i propri NFT per estrarre un token fungibile, chiamato Trilium. Il nostro è anche il primo gioco a mettere in competizione le DAO le une con le altre: attualmente vi sono sei DAO, una per ogni pianeta, che fanno a gara per spingere i giocatori a fare staking presso i loro pianeti.

AlienWorlds è un metaverso, all’interno del quale gli utenti utilizzano gli elementi economici da noi creati – come NFT, DAO e token fungibili – per competere gli uni con gli altri. Ed è proprio grazie a questo ambiente fortemente competitivo, dettato dal fatto che tutte le DAO operano all’interno della medesima economia, che i giocatori hanno iniziato a collaborare fra loro: gli utenti si riuniscono, creano i loro canali Telegram e Discord, a volte anche dei siti web. Qualcuno, dotato di grande spirito imprenditoriale, ha persino creato dei servizi commerciali per gli altri utenti del metaverso.

Consideriamo tutto questo una sorta di evoluzione dei social media, perché grazie all’aspetto competitivo di AlienWorlds le persone sono spinte a socializzare. Attualmente le interazioni avvengono perlopiù al di fuori della piattaforma stessa: esistono dei canali di comunicazione in gioco, ma gli utenti preferiscono relazionarsi in altri modi. I team più competitivi si organizzano principalmente tramite Discord, all’interno di chat room private. In futuro vorremmo rendere tutto ciò meno frastagliato, più unificato. Ma per certi versi ritengo che l’attuale funzionamento del gioco, in cui sono gli utenti stessi ad adoperarsi per promuovere il dialogo, sia davvero speciale: persone da ogni angolo del pianeta collaborano per competere all’interno di un videogioco, è incredibile.

Cointelegraph Italia: Nei prossimi anni il metaverso potrebbe diventare un’innovazione davvero dirompente: qual è il tuo parere su questa tecnologia?

Saro McKenna: Il metaverso è un modo tutto nuovo di concettualizzare lo spazio digitale, dove le persone sono libere di lavorare e socializzare. In effetti sono proprio questi due, il lavoro e la socializzazione, i due aspetti delle nostre vite che saranno maggiormente influenzati dal metaverso.

Per quanto riguarda il lato lavorativo, basta pensare ai sistemi Play-to-Earn e a come gli utenti possano guadagnare svolgendo attività ricreative.

Ma c’è anche un elemento di socialità, cambia il modo in cui gli utenti interagiscono fra loro: per molti non si tratta più soltanto di un semplice svago, ma di collaborazioni volte alla creazione di vere e proprie organizzazioni commerciali. Ad esempio, all’interno di AlienWorlds qualcuno ha creato un servizio commerciale dedicato ai drop di NFT, e oggi guadagna denaro grazie a tale attività. Ma per raggiungere tale risultato ha prima dovuto socializzare, interagire con i tecnici e gli artisti presenti sulla piattaforma.

Il metaverso rende pertanto meno definiti i confini fra lavoro e svago, ma aggiungendo a entrambi un elemento di socialità. 

Inoltre, è il fatto che gli utenti possiedono realmente i frutti del proprio lavoro all’interno del gioco a guidare questi comportamenti: non si avrebbe il medesimo spirito di imprenditorialità se non si ricevesse in cambio qualcosa con un valore reale.

Nei giochi tradizionali soltanto pochi, gli utenti più eccezionali, riuscivano in qualche modo a monetizzare le proprie abilità. Ma per farlo dovevano spingersi oltre i confini del gioco stesso. Grazie ai sistemi Play-to-Earn, i videogiochi stessi sono progettati per permettere a tutti di guadagnare.

In fondo, il metaverso è proprio questo: uno spazio digitale in cui le persone possiedono davvero i risultati dei propri sforzi. Questo incoraggia le persone a socializzare, sia nel lavoro che nello svago.

Cointelegraph Italia: Ritieni che le masse siano pronte all'adozione della tecnologia blockchain?

Saro McKenna: Beh… sta già accadendo, che siano pronte o meno! Ecco perché c’è così tanto interesse verso questo settore, anche le aziende di videogiochi tradizionali stanno iniziando a studiare tale tecnologia.

In fondo questo nuovo modo di fare videogiochi è un vantaggio non soltanto per gli utenti, ma anche per le compagnie. Un tempo erano soltanto gli sviluppatori dell’azienda a poter creare contenuti, mentre ora anche gli utenti stessi possono contribuire ad ampliare e migliorare il gioco.

Inoltre, è interesse di tutti che quante più persone possibili possano contribuire al sistema, proprio come in una normale economia: più utenti partecipano e maggiore sarà l’attività, l’innovazione, la creatività, la più competitività. Il nostro obiettivo è creare infrastrutture che permettano a tutti di ottenere profitti da ciò.