Thomas Lee, analista di Wall Street e fondatore di Fundstrat Global Advisors, ha rivelato che il suo "Bitcoin Misery Index" (BMI) ha raggiunto il valore più alto da giugno 2016. 

Il BMI, che ha l'obiettivo di informare gli investitori sul grado di "miseria" degli holder di Bitcoin (BTC) in base al prezzo e alla volatilità della moneta, avrebbe toccato quota 89 il 2 aprile. L'indice assegna il valore 100 ad un sentiment positivo, mentre 0 rappresenterebbe una miseria totale.

Historical BMI chart 2011-2019, with Tom Lee’s analysis

Valore del BMI dal 2011 al 2019 e relativa analisi di Tom Lee. Fonte: Profilo Twitter di Thomas Lee, 11 aprile.

Secondo Lee, il fatto che il Bitcoin abbia raggiunto il valore più alto da giugno 2016 non significa per forza che siamo di fronte ad un periodo rialzista. L'analista ha infatti fornito due interpretazioni, una positiva e l'altra negativa, dell'indice:

"Positivo --> Dal 2011, un BMI>67 si vedeva soltanto nei mercati rialzisti del BTC. Avvalora la tesi dell'arrivo di una fase rialzista. Negativo --> BMI>67 dopo il picco, il prezzo del BTC scende del 25% = Profit taking."

In un ulteriore tweet nello stesso thread, Lee ha dichiarato che "il punto principale è che il fatto che il BMI abbia raggiunto 67 indica che il mercato ribassista del Bitcoin è finito a 3.000$".

Come segnalato da Cointelegraph, sin dal suo lancio nel marzo del 2018, Lee ha usato il BMI come misura del sentiment degli investitori, oltre che per valutare la resilienza del prezzo del Bitcoin e le prospettive immediate.

Attualmente, il Bitcoin è in rialzo dello 0,50% rispetto alla giornata di ieri, con un valore che si aggira sui 5.079$. Il 10 aprile, la moneta ha toccato il picco di 5.420$, che non si registrava da diversi mesi.