Tone Vays, trader di successo e personalità di YouTube, ha affermato che il dollaro digitale proposto dagli Stati Uniti non è affatto diverso al sistema corrente, a parte per il proprio legame diretto con la Federal Reserve.
"Non c'è nulla, proprio nulla, di tecnologicamente nuovo in questa valuta", ha commentato Vays in un suo video del 24 marzo. "L'unica differenza è che ora passa direttamente per la Fed... come se la Fed avesse bisogno di ulteriori responsabilità."
Dollaro digitale? Esiste già
Per far fronte alla crisi causata dall'epidemia di coronavirus, il Congresso degli Stati Uniti ha proposto l'introduzione di svariati stimoli per l'economia: fra questi, anche lo sviluppo di un dollaro in versione digitale. Verrebbero realizzati anche degli appositi wallet, gestiti dalla Federal Reserve: non si tratterebbe quindi di una criptovaluta decentralizzata.
Vays sottolinea pertanto che l'unica differenza rispetto al sistema corrente è che i cittadini riceverebbero denaro direttamente dalla Fed piuttosto che dalle banche private.
"Abbiamo già un dollaro digitale. Il 99% dei dollari attualmente in circolazione è digitale", ha spiegato Vays, facendo riferimento all'odierno sistema economico che raramente fa uso di veri e propri contanti.
Vays ha anche evidenziato che l'idea di un portafoglio digitale non è affatto nuova: basti pensare ad aziende come PayPal, che di fatto offrono questo servizio già da anni. "Quando utilizzano il termine 'portafoglio digitale', non ha nulla a che fare con Bitcoin o la crittografia", ha aggiunto.
In effetti, nessuna versione del disegno di legge introdotto dal Congresso fa alcun riferimento alla tecnologia blockchain.
"Mi ricorda la Russia comunista"
"È soltanto il tentativo del Congresso di nazionalizzare il sistema bancario", ha dichiarato Vays. Ha poi continuato:
"Mi ricorda la Russia comunista, sono cresciuto nella Russia comunista. Non c'era alcuna banca privata, c'era soltanto la 'Federal Reserve' della Russia. Erano loro a detenere i tuoi soldi."
Secondo Vays si tratta di uno sviluppo negativo per l'economia statunitense, ma un evento che nel lungo termine risulterà positivo per Bitcoin, in quanto asset non controllato da alcun governo e non limitato dai confini nazionali.