Bitcoin (BTC) apre la settimana diretto verso gli 11.000$ mentre l’asset rimane all’interno del suo range, ma il gap dei future rimane un pericolo per il prezzo.
Cointelegraph esamina cinque fattori che potrebbero determinare la price action di Bitcoin durante la prossima settimana.
Le notizie sulle tasse di Trump portano a un bounce di BTC verso gli 11.000$
Dopo una settimana di prestazioni mediocri, la giornata di domenica ha dato a Bitcoin una spinta inaspettata. Il rialzo è attribuito a un’indagine sui registri fiscali del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, i cui risultati sono stati pubblicati dal New York Times.
Secondo i dati forniti, Trump avrebbe pagato solo 750$ in tasse nel 2016, anno in cui è stato eletto, mentre non sono stati individuati collegamenti alla Russia, questione particolarmente controversa in quel periodo.
Comunque, la divulgazione potrebbe avere ripercussioni sulle probabilità di Trump nelle elezioni di quest’anno, e i mercati osserveranno attentamente in attesa di nuove turbolenze.
Lo stesso Trump aveva cercato in tutti i modi di tenere i suoi documenti fiscali al segreto. “Sono tutte notizie false; inventate, false,” ha risposto durante una conferenza stampa nella Casa Bianca.
Domenica, BTC/USD si è mosso verso gli 11.000$, respinto però dalla resistenza in prossimità dei 10.950$ per tornare, al momento della stesura, a circa 10.900$.
Questo livello segna il limite superiore del range settimanale del crypto asset, che non è riuscito ad aprirsi un varco né al di sopra né al di sotto della zona compresa tra 10.000$ e 11.000$.
Grafico settimanale di BTC/USD. Fonte: Coin360
Bitcoin non è mai rimasto sopra i 10.000$ così a lungo
Nonostante il mancato progresso oltre gli 11.000$, però, questo mese Bitcoin sta ancora dando ragione ai rialzisti.
Come segnalato domenica da diversi analisti, BTC/USD si trova nel periodo più lungo di sempre sopra il livello dei 10.000$, raggiungendo i 64 giorni nella giornata di lunedì.
Anthony Pompliano, co-fondatore di Morgan Creek Digital, ha sintetizzato il clima per gli scettici delle criptovalute.
“Bitcoin ha trascorso un record di 63 giorni consecutivi sopra i 10.000$ e mostra solo segni di ulteriori aumenti,” ha spiegato in un tweet.
“Il mercato sta dimostrando che il vostro pessimismo è sbagliato. C’è sempre tempo per arrendersi e unirsi alla festa.”
Altri credono che le cinque cifre non siano ancora da dare per scontato. Se il supporto dovesse ridursi, il gap dei future sul mercato del CME Group a 9.600$ rimane aperto.
In un’analisi pubblicata sabato, l’analista di Cointelegraph Markets Michaël van de Poppe ha evidenziato il gap come probabile esito di uno scenario ribassista per Bitcoin, secondo cui sarebbe fondamentale proteggere i livelli attuali per consentire una spinta più in alto.
I fondamentali di Bitcoin continuano imperterriti
I più importanti fondamentali del network di Bitcoin sono sempre più forti e continuano a segnalare l’impegno dei miner.
La media settimanale dell’hash rate e la difficoltà sono rimaste entrambe rialziste durante l’inizio della settimana, con la difficoltà pronta per un aumento del 5,1% in occasione della prossima regolazione che avverrà tra cinque giorni.
La modifica precedente ha visto un sano incremento dell’11,4%, sottolineando la competitività tra miner per le ricompense. Commentando la regolazione, l’analista PlanB ha descritto l’aumento come “puntuale,” quattro mesi dopo l’ultimo halving di Bitcoin e in linea con il comportamento mostrato in seguito agli eventi di halving precedenti.
L’hash rate medio, un indicatore relativo al supporto del network impreciso ma complessivamente valido, si dirige nel frattempo verso il massimo storico di 143 exahash al secondo (EH/s) raggiunto a settembre.
Grafico mensile della media a 7 giorni dell’hash rate di Bitcoin. Fonte: Blockchain
La forza del DXY non riesce a placare BTC
Le notizie su Trump hanno avuto un impatto minimo su un parametro fondamentale per il dollaro statunitense, con cui Bitcoin ha mostrato negli ultimi mesi una forte correlazione inversa.
L’indice del dollaro statunitense (DXY) è rimasto saldo in seguito alla diffusione della notizia, dopo una settimana di aumento.
Il DXY contrappone l’USD a un paniere di valute di partner commerciali, e da metà settembre ha migliorato notevolmente la sua posizione. Come segnalato da Cointelegraph, questo movimento ha contribuito fortemente alla pressione ribassista su BTC/USD. Nonostante ciò, la scorsa settimana Bitcoin ha retto meglio del previsto, suggerendo che forse la relazione con l’indice si sta allentando.
Grafico mensile dell’indice del dollaro statunitense. Fonte: TradingView
La scorsa settimana, l’analista Willy Woo ha preannunciato che “presto” Bitcoin avrebbe abbandonato i suoi legami con i mercati tradizionali, inclusi altri beni rifugio come l’oro.
Nel frattempo, però, qualsiasi mossa decisiva del DXY ha ancora il potenziale per influenzare la traiettoria del prezzo di Bitcoin nel breve termine.
I fondi rubati nell’hack ai danni di KuCoin sono in movimento
I mercati di Bitcoin potrebbero essere costretti ad affrontare le conseguenze del grave attacco informatico ai danni dell’exchange sudcoreano KuCoin, che secondo le stime sarebbe il quarto più grande di sempre.
Una porzione dei fondi rubati, che ammonterebbero in totale a 150 milioni di dollari, è stata inviata a Uniswap, un noto market maker automatizzato, o AMM, utilizzato per scambiare token DeFi e altre criptovalute.
Secondo la risorsa di monitoraggio Whale Alert, negli ultimi due giorni milioni di dollari in vari token hanno lasciato le fonti identificate di fondi rubati con destinazione Uniswap.
L’hack non ha coinvolto direttamente Bitcoin, e sembra che BTC/USD non sia stato scosso dagli eventi, in netto contrasto con gli anni precedenti, in cui spesso gli attacchi informatici provocavano una forte volatilità dei prezzi.