Le Nazioni Unite e il governo olandese hanno annunciato di voler creare un quadro per la supervisione etica dell'intelligenza artificiale.

Il 5 ottobre, l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura (UNESCO) e l'Autorità olandese per le infrastrutture digitali hanno lanciato ufficialmente il progetto "Supervising AI by Competent Authorities" (Supervisione dell'AI da parte delle autorità competenti), che raccoglierà dati sulle modalità di supervisione dell'intelligenza artificiale nei vari Paesi europei.

Il progetto è finanziato dallo Strumento di sostegno tecnico (STI) della Commissione europea. I dati raccolti saranno utilizzati per stilare una serie di linee guida e raccomandazioni per regolamentare l'AI.

Fonte: unesco.org

Gabriela Ramos, vicedirettrice per le scienze sociali e umane dell'UNESCO, ha sottolineato che il focus del progetto è sociale e non tecnologico:

"Non si tratta di una discussione tecnologica, ma sociale. Stiamo parlando del tipo di mondo in cui vogliamo vivere. Per dare forma allo sviluppo tecnologico dell'AI, abbiamo bisogno di quadri di governance efficaci, sostenuti dai valori etici e morali che noi tutti abbiamo a cuore."

Le informazioni raccolte serviranno anche a creare future sessioni di formazione per migliorare la "capacità istituzionale" sul tema.

A giugno di quest'anno, il Parlamento europeo ha approvato l'AI Act: un insieme di regole per lo sviluppo dell'intelligenza artificiale nell'Unione Europea. Il disegno di legge è stato proposto dalla Commissione europea in aprile, e successivamente approvato dal Parlamento con la stragrande maggioranza dei voti a favore.

L'UE ha anche introdotto un'iniziativa per supportare le start-up operanti nel settore AI, dando loro accesso ai supercomputer europei per accelerare la ricerca e il training di modelli. "L'Europa è leader nel mondo del supercomputing, con 3 dei 5 supercomputer più potenti al mondo situati nella regione. Dobbiamo sfruttare questo vantaggio," ha commentato Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione Europea.

Nel frattempo, in Germania i politici e gli esperti del digitale hanno opinioni contrastanti su come gestire e implementare al meglio tale tecnologia.