Visa e BlockFi hanno avviato una partnership per lanciare una nuova carta di credito che premia gli utenti con Bitcoin (BTC), ponendo le basi per una più ampia adozione mainstream della moneta digitale.

BlockFi, una startup newyorkese specializzata in prestiti e conti di risparmio crypto, ha annunciato il progetto martedì. Come riferito da Bloomberg, la nuova carta di credito premierà gli acquisti con BTC piuttosto che con miglia aeree o altri premi in contanti: i titolari avranno diritto a ricevere un rimborso dell'1,5% in Bitcoin.

La carta, che richiederà un pagamento annuale di 200 dollari, sarà emessa da Evolve Bank & Trust; anche se le società prevedono di lanciare il prodotto all'inizio del 2021, i titolari di un conto BlockFi potranno iscriversi in anticipo. 

Zac Prince, fondatore e CEO di BlockFi, si è detto "entusiasta di aggiungere le carte di credito alla nostra suite di prodotti ed espandere l'accessibilità di Bitcoin ad un più ampio gruppo di consumatori". 

La partnership con BlockFi fa parte del programma Fintech Fast Track Program di Visa, che "mira ad accelerare il processo di integrazione" con la rete di carte di credito. Terry Angelos, senior vice president e global head of fintech di Visa, ha dichiarato che l'obiettivo del programma Fast Track è quello di aiutare le aziende innovative a "scalare con efficienza". 

Questa non è la prima volta che Visa si avvicina al mondo crypto. All'inizio di quest'anno la società aveva collaborato con la startup digitale Fold per offrire una carta di debito che facesse guadagnare premi crypto. 

Più in generale, Visa ha delineato un quadro positivo per l'adozione delle valute digitali, modificando un precedente atteggiamento decisamente più ostile. Come riferito da Cointelegraph, la posizione di Visa nei confronti delle criptovalute è legata all'obiettivo di mantenere il suo ruolo di leadership nel mercato dei pagamenti. Attualmente, ci sono più di 25 wallet crypto collegati ai sistemi Visa

Il colosso delle carte di credito, inoltre, sta anche contribuendo a stilare le regolamentazioni per gli asset digitali in tutto il mondo: si veda ad esempio la collaborazione con il World Economic Forum per redigere delle raccomandazioni sull'uso delle CBDC.