Vitalik Buterin, cofondatore di Ethereum, ha pubblicato la quinta parte della sua serie di blog post su “The Purge”, integrazione volta a ridurre la mole di dati ed a semplificare il protocollo di Ethereum.
The Purge si concentra sulla riduzione dell'archiviazione di dati non necessari e sull'eliminazione di funzionalità obsolete al fine di rendere Ethereum più efficiente, preservando al contempo “la permanenza” della blockchain.
La soluzione non è destinata ad influire direttamente sulle fee di Ethereum. Tuttavia, le modifiche proposte potrebbero migliorare le prestazioni della rete e ridurre i costi operativi.
La roadmap di The Purge illustra il piano di semplificazione del protocollo e di eliminazione del debito tecnico. Fonte: vitalik.eth
Riduzione dello storage per una migliore operatività dei nodi
Un elemento chiave di The Purge è la necessità di affrontare la crescente barriera che i nuovi nodi incontrano nel tentativo di aderire alla rete Ethereum, ovvero l'aumento dei requisiti di archiviazione.
Secondo ycharts, un nodo Ethereum completamente sincronizzato richiede attualmente oltre 1,17 terabyte (TB) di storage, principalmente a causa dei dati storici.
L'iniziativa The Purge di Buterin mira a ridurre i requisiti di archiviazione dei clienti “riducendo o eliminando la necessità per ogni nodo” di archiviare in modo permanente tutta la cronologia.
“... e forse alla fine anche lo stato”.
Chart depicting the current data required for full sync on the Ethereum network. Source: ycharts
Scadenza dello stato
Il post di Buterin evidenzia lo stato attuale della rete, rivelando che ogni nuovo dato creato viene memorizzato per sempre, con il risultato che lo stato si espande continuamente.
“Lo stato è molto più difficile da ‘far scadere’ rispetto alla cronologia, perché l'EVM è fondamentalmente progettato sulla base del presupposto che una volta creato un oggetto di stato, esso sarà sempre presente e potrà esser letto da qualsiasi transazione in qualsiasi momento”.
In parole povere, ogni nuovo dato aggiunto alla rete vi rimane permanentemente, causando la conseguente espansione del sistema, cosa che Buterin si propone di contrastare con la “scadenza parziale dello stato”.
La nuova proposta prevede che i dati di stato a cui si accede meno di frequente vengano fatti scadere e riattivati in un secondo momento tramite prove crittografiche, se necessario.
Spostamento verso la verifica stateless
Il blog post di Buterin fa seguito all'introduzione di The Verge avvenuta il 23 ottobre, progettata per rendere più sicura e accessibile l'esecuzione di un nodo sulla rete Ethereum.
L'aggiornamento The Verge si propone di ridurre i requisiti hardware per la verifica dei blocchi blockchain senza memorizzare grandi quantità di dati attraverso la “verifica stateless”.
Questo nuovo metodo di verifica potrebbe “rendere la verifica completa della chain così accessibile dal punto di vista computazionale che ogni wallet mobile, browser e persino smart watch” potrebbe gestire un nodo sulla rete.
Traduzione a cura di Walter Rizzo