Bitcoin (BTC) inizia la prima settimana di settembre con la quotazione di BTC ad un bivio: riuscirà a recuperare i 26.000$?
Dopo un fine settimana tranquillo, la volatilità della scorsa settimana si è dissolta e i mercati delle criptovalute sono tornati alla consueta routine.
Bitcoin indugia in un area conosciuta, ma in assenza di una tendenza, i trader e gli analisti restano indecisi sulle prossime evoluzioni.
Non mancano certo le previsioni al ribasso sul prezzo di BTC, con 25.000, 24.750 e persino 23.000$ divenuti obiettivi frequenti nel corso delle ultime settimane.
D'altro canto, si ritiene che i rialzisti avranno un compito ben più arduo nel riconquistare lo slancio sul mercato.
Con i fondamentali della rete destinati a consolidare i recenti guadagni e la tranquillità dei mercati macro, si discute se settembre 2023 rappresenterà un classico mese di perdite ad una cifra per BTC/USD.
Analizziamo insieme i principali fattori che potrebbero influenzare la price action di BTC nei prossimi giorni.

Quotazione settimanale di Bitcoin fa saltare posizioni short

Durante le contrattazioni fuori orario del fine settimana, Bitcoin ha riservato poche sorprese, il che potrebbe continuare fino all'apertura dei mercati azionari statunitensi prevista per il 5 settembre.

Grafico orario di BTC/USD. Fonte: TradingView

Per buona parte degli ultimi due giorni, BTC/USD ha oscillato in uno stretto intervallo di 200$, come dimostrato dai dati di Cointelegraph Markets Pro e TradingView, con modesti picchi in entrambe le direzioni che celano la presenza di operatori speculativi.
A notarli è stato il famoso trader Skew che, pubblicando i dati dell'order book, evidenzia come gli short falliti costituiscano la causa dei brevi tentativi di Bitcoin di superare i 26.000$.

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Le posizioni vengono ancora liquidate con movimenti di prezzo di 200$ la domenica
Questo piccolo scatto è avvenuto in seguito alla chiusura degli short o alla chiusura del mercato.

"È bastato che qualcuno capisse dove erano gli stop e che il mercato comprasse qualche milione di dollari spot per poi scaricarli dopo aver forzato alcuni short", si legge in parte del commento condiviso su X (ex Twitter).
Un'ulteriore analisi del mercato spot di BTC avanzava dubbi sul fatto che la chiusura settimanale, attestatasi intorno ai 25.970$, si sarebbe rivelata un piano per dare ai rialzisti un falso senso di sicurezza.

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Operazione salvataggio del 1W o è un'operazione per intrappolare i bull fino a martedì?

Come riportato da Cointelegraph, i 25.900$ figuravano già nel radar di Skew come livello da mantenere per la chiusura della candela settimanale.
Tuttavia, per il collega trader e analista Rekt Capital, qualsiasi valore inferiore ai 26.000$ rappresenta un motivo di preoccupazione su un orizzonte temporale più lungo.
Il mancato recupero di questo livello, avvertiva nel fine settimana, significava rischiare una struttura a doppio top per il 2023, con l'area intorno ai 31.000$ come tetto massimo del prezzo di BTC e un prolungato ribasso a venire.
"Una chiusura della candela settimanale di BTC al di sotto dei ~26.000$ (verde) confermerebbe probabilmente il Double Top per dare il via al processo di ribasso", commenta su un grafico raffigurante il setup.

Grafico settimanale commentato di BTC/USD. Fonte: Rekt Capital/X

Relatori della Fed in prima linea per la settimana macro

Una settimana macro tranquilla rappresenta nel frattempo una potenziale fonte di sollievo per i trader di asset di rischio.
La settimana lavorativa di quattro giorni negli Stati Uniti sarà caratterizzata da pochi dati macroeconomici di rilievo, con la Federal Reserve al centro dell'attenzione.
In vista della decisione sui tassi d'interesse, prevista per il 19 settembre, questa settimana diversi alti funzionari della Fed commenteranno lo stato dell'economia. Tra questi, il presidente della Fed di Atlanta Raphael Bostic e il presidente della Fed di New York John Williams.
"Settimana corta, ma tutto ruota intorno alla Fed", riassume la risorsa di analisi finanziaria The Kobeissi Letter su X, indicando le principali date in agenda per i prossimi giorni.
Ha aggiunto che la politica della Fed resta "tutt'altro che chiara" in vista della decisione sui tassi.
Durante l'estate Bitcoin è risultato nettamente meno sensibile ai commenti della Fed, e persino quelli del presidente della Fed Jerome Powell non sono riusciti ad influenzare in modo significativo il prezzo di BTC.
Ciononostante, gli interventi dei funzionari potrebbero sconvolgere le aspettative del mercato in merito all'andamento della battaglia della Fed contro l'inflazione.
Al momento della stesura di questo articolo, secondo i dati del FedWatch Tool di CME Group, i mercati si aspettavano in larga misura – con una certezza del 93% – che i tassi rimanessero invariati a settembre.

Grafico delle probabilità dei tassi target della Fed. Fonte: CME Group

Difficoltà in stabilizzazione dai massimi storici

Dopo aver raggiunto i massimi storici due settimane fa, la difficoltà di mining del Bitcoin si sta stabilizzando.
In un modesto consolidamento, si prevede che la difficoltà scenda di circa il 2,4% in occasione dell'imminente riaggiustamento automatico del 5 settembre.
Non si tratta di un dato insolito per gli standard storici, soprattutto alla luce dell'aumento del 6,5% registrato a metà agosto, verificatosi nonostante la price action di BTC andasse nella direzione opposta.

Panoramica dei fondamentali della rete Bitcoin. Fonte: BTC.com

Analizzando la potenziale causa, James Straten, analista di ricerca e dati presso la società di analisi CryptoSlate, ha evidenziato una diminuzione delle scorte di BTC detenute dai miner.
"Ciò ha coinciso con una diminuzione del saldo dei miner di circa 4.000 BTC, principalmente da parte di F2Pool, il quale ha assistito a un dimezzamento del proprio saldo di BTC", riporta una parte del commento.
Straten ha aggiunto che un'ulteriore diminuzione del prezzo di BTC potrebbe comportare un ulteriore tensione per i miner, aggravando la tendenza di F2Pool.
"Se Bitcoin dovesse subire un altro ribasso, potremmo probabilmente assistere ad un'altra capitolazione dei miner", avverte Straten.
In risposta, IT Tech, collaboratore della piattaforma di analisi on-chain CryptoQuant, ha fatto riferimento alla correlazione tra i "minori" ribassi del prezzo di BTC e l'invio di BTC agli exchange da parte dei miner.
"Questa operazione, ovviamente, ha aumentato la pressione di vendita, portandoli infine a vendere sul mercato", si evince dai commenti recenti.
IT Tech ha descritto le vendite di BTC come di modesta entità ma avvenute "nei momenti peggiori".

Offerta dormiente di BTC sigla nuovi record

Dietro le quinte, le scorte di Bitcoin diventano sempre più proprietà dei detentori a lungo termine.
Gli ultimi dati forniti dalla società di analisi on-chain Glassnode rivelano diversi nuovi record relativi ai BTC bloccati in depositi a lungo termine.
La percentuale dell'offerta attualmente minata e dormiente da tre anni o più è ora del 40,538%, la più alta di sempre.
La percentuale equivalente di monete ferme nei wallet da almeno cinque anni è ora del 29,637%, un nuovo record.

Grafico dell'ultima disponibilità di BTC attiva cinque anni fa o più. Fonte: Glassnode/X

La contrazione dell'offerta è un aspetto positivo per i rialzisti di Bitcoin, i quali ritengono che qualsiasi domanda futura di BTC vedrà gli acquirenti competere per una quantità minore di offerta.
In una recente analisi, Straten ha anche rilevato che gli speculatori di Bitcoin, comunemente definiti detentori a breve termine, avrebbero già distribuito BTC sul mercato.
"Ancora una volta, i detentori di bitcoin a breve termine hanno capitolato in perdita con approssimativamente 20.000 BTC inviati agli exchange", riportava nel fine settimana.

"La quarta quota più alta di quest'anno. Ciò continuerà ad aumentare la divergenza record tra l'offerta dei detentori a lungo termine e quella dei detentori a breve termine".
Volume di trasferimento di Bitcoin dai detentori a breve termine in perdita. Fonte: James Straten/X

I dati di Glassnode mostrano il volume di BTC in perdita inviati dai detentori a breve termine agli exchange.

Interesse relativo a Bitcoin torna indietro nel tempo fino al 2020

Quest'anno Bitcoin non è certo un argomento di discussione mainstream per il consumatore medio non specializzato in criptovalute, e i dati di Google Trends lo dimostrano.
L'interesse di ricerca normalizzato è ritornato ai livelli visti prima che BTC/USD superasse i massimi storici del 2017 di 20.000$ a fine 2020.
L'attività di ricerca è fortemente correlata all'andamento del prezzo di BTC, e la mancanza di eventi rialzisti degni di nota nel corso del secondo trimestre sembra aver contribuito alla scarsa attenzione da parte del pubblico.

Dati di ricerca su Google per "Bitcoin". Fonte: Google Trends

Nel settore delle criptovalute, invece, l'investitore medio ha paura.
Stando all'indicatore del sentiment, il Crypto Fear & Greed Index, è la "paura" a caratterizzare l'umore generale del mercato.
Con un valore di 40/100, l'indice si colloca in una zona conosciuta dalla metà di agosto, quando Bitcoin ha corretto del 10%.

Crypto Fear & Greed Index. Fonte: Alternative.me

Questo articolo non contiene consigli o raccomandazioni di investimento. Ogni operazione di investimento e di trading comporta dei rischi e i lettori devono condurre le proprie ricerche prima di prendere una decisione.

Traduzione a cura di Walter Rizzo