Bitcoin sigla un'altra chiusura settimanale da record, mentre un nuovo calo del prezzo resiste solo poche ore prima di essere recuperato.

  • Un'escursione a 95.800 dollari per BTC/USD scatena enormi liquidazioni, con i trader impegnati a rischiare in un contesto di bassa liquidità durante il fine settimana. 
  • I 100.000 dollari restano sorprendentemente fuori portata, ma alcuni mettono in dubbio la reale importanza di questo livello.
  • La settimana del Ringraziamento sarà anche breve, ma non mancherà la volatilità dovuta ai dati macroeconomici degli Stati Uniti.
  • Le prese di profitto su Bitcoin (BTC) aumentano e i detentori di lungo termine manifestano il classico atteggiamento da bull market.
  • Riusciranno i Bitcoin ETF a bilanciare la pressione dei venditori dopo una settimana di afflussi record?

Short su Bitcoin soffrono per il calo del prezzo sotto i 96.000 dollari

Dopo un lieve ribasso dell'ultimo minuto nella chiusura settimanale, la quotazione di BTC si è conclusa con forza e al momento della stesura è tornata sopra i 98.000 dollari, come confermato da Cointelegraph Markets Pro e TradingView.

Grafico orario di BTC/USD. Fonte: TradingView

I trader sono concentrati sulla sfida per superare per la prima volta la soglia dei 100.000 dollari, mentre la liquidità sul lato delle vendite continua a ricostituirsi.
La posta in gioco è alta: gli investitori stanno diventando sempre più azzardati negli scambi, come dimostrano le liquidazioni cross-crypto di 500 milioni di dollari durante il ribasso, che ha portato BTC/USD a 95.800 dollari.
“Un acquirente passivo ha probabilmente creato il minimo di domenica”, afferma il trader Skew su X.

“I 98.500 dollari rappresentano un prezzo chiave da reclamare”.

Grafico a 15 minuti di BTC/USDT con dati su liquidità. Fonte: Skew/X

Il trader Daan Crypto Trades rileva la presenza di un “gap” nel mercato dei futures di Bitcoin del CME Group, attualmente più vicino alla parte superiore del suo intervallo storico, che potrebbe gettare le basi per un'ulteriore ripresa.
“Il gap si trova proprio sui massimi storici e sul livello di prezzo dei 99.000$. Considerando quanto il prezzo vi sia già vicino, presumo che tenteremo di colmarlo completamente in tempi relativamente brevi”, spiega l'esperto.

Grafico a 15 minuti sui futures del CME di Bitcoin, gap in evidenza. Fonte: Daan Crypto Trades/X

Ingrandendo il campo, la liquidità, secondo i dati di Hyblock Capital caricati su X dal trader CrypNuevo, potrebbe ancora favorire un viaggio al di sotto dei 90.000 dollari.
“Se diamo un'occhiata alla heatmap delle liquidazioni a 7 giorni, possiamo scorgere queste due zone nel grafico: 100.600$ e 88.500$”, precisa il trader. 

"Potrebbe trattarsi di un indizio del fatto che gli 88.500$ stanno mostrando più liquidità rispetto al livello di rialzo. Quindi, in linea di principio, dovremmo attribuire una probabilità/priorità leggermente superiore a questa zona”.

Liquidation heatmap di BTC. Fonte: CrypNuevo/X

In precedenza, Cointelegraph ha riferito come i mercati di previsione considerino il prezzo mediano di fine anno di BTC pari a 127.000 dollari.
Tuttavia, il primo ostacolo per i rialzisti è l'imminente chiusura mensile di novembre.

Cosa comporta un prezzo di 100.000 dollari per BTC?

Il 24 novembre, attestandosi a 98.000 dollari, Bitcoin ha siglato la chiusura settimanale più alta della storia.
La performance di novembre si preannuncia come la migliore degli ultimi cinque anni per BTC/USD, con un guadagno del 54,5% nel quarto trimestre, stando ai dati della risorsa di monitoraggio CoinGlass.

Grafico di liquidazioni totali. Fonte: CoinGlass

Nonostante ciò, i rialzisti non sono stati in grado di violare la linea chiave dei 100.000 dollari, il che ha portato alcuni a prepararsi ad obiettivi di correzione del prezzo di BTC.
"Bitcoin registra un'altra enorme candela settimanale. La soglia dei 100.000 dollari è un livello psicologico per molte istituzioni/trader”, comunica il trader Crypto Fella.

“Non sorprendetevi se nel prossimo periodo assisteremo ad una correzione. Anzi, sarebbe salutare per il sentiment generale del mercato”.

Altri, invece, attribuiscono poca rilevanza ai 100.000 dollari, un livello ancora intatto nella storia di Bitcoin e, in quanto tale, non più di un insieme di numeri su uno schermo.
“100.000 non è un livello tecnico. Non è nemmeno un livello psicologico”, argomenta il trader Aksel Kibar questo fine settimana. 

“Ma per alcuni potrebbe trattarsi di un livello gradevole per postare meme e festeggiare”.

Grafico mensile di BTC/USD. Fonte: Aksel Kibar/X

Kibar ha pubblicato un grafico che mostra i top significativi del prezzo di BTC, con il prossimo livello chiave prossimo ai 140.000 dollari.
Un altro post ha messo in dubbio l'“ossessione” di Bitcoin per il prezzo a sei cifre; Kibar ha poi fatto un confronto con il momento in cui l'oro ha superato per la prima volta i 1.000 dollari.
CoinGlass, nel frattempo, evidenzia che l'entità della liquidità richiesta si è accumulata appena sotto i 100.000 dollari, con il prezzo che ha raggiunto un livello chiave di liquidazione di 98.750 dollari.

Grafico di liquidazioni totali. Fonte: CoinGlass

Dati PCE in testa alla settimana macro del Ringraziamento

Sarà anche la settimana del Ringraziamento, ma i dati macroeconomici degli Stati Uniti riservano ancora molta volatilità potenziale per le crypto e gli asset di rischio.
Gli eventi inizieranno il 26 novembre con i verbali della riunione di novembre della Federal Reserve, la quale ha deciso di tagliare i tassi di interesse di un altro 0,25%.
Il giorno dopo, verrà pubblicato l'indicatore dell'inflazione “prediletto” dalla Fed, l'indice PCE (Personal Consumption Expenditures), e i dati sulla disoccupazione.
I dati rivisti sul PIL del terzo trimestre completano un'importante serie di giornate per i trader di asset di rischio prima delle vacanze del Ringraziamento. 
Come riportato da Cointelegraph, tutti gli occhi sono puntati sulla Fed in cerca di spunti per le future manovre politiche, in un contesto di “stagflazione” in cui la ripresa dell'inflazione è accompagnata da un aumento della disoccupazione.
Per tale motivo, i mercati non sono sicuri di cosa ci riserverà la prossima riunione del 18 dicembre.
“I dati sull'inflazione PCE influenzeranno il mercato, poiché le probabilità di un taglio dei tassi a dicembre si sono ridotte”, si legge sul comunicato diffuso dalla società di trading The Kobeissi Letter.
Gli ultimi dati forniti dal FedWatch Tool del CME Group pongono attualmente la possibilità di un altro taglio dello 0,25% al 56%, in calo rispetto al 75% del mese precedente.

Probabilità del tasso obiettivo della Fed. Fonte: CME Group

"Di recente il presidente della Fed Powell ha dichiarato di ‘non avere fretta’ nel tagliare i tassi, appena 2 mesi dopo aver iniziato i tagli con una riduzione di 50 punti base per la prima volta dal 2008. L'inflazione core CPI è tornata a salire e si è mantenuta al di sopra del 3% per 43 mesi consecutivi”, aggiunge Kobeissi in un successivo post pubblicato su X questo fine settimana. 

“La Fed fa di nuovo marcia indietro”.

Stagione delle prese di profitto si abbatte su Bitcoin

I detentori di Bitcoin di lungo termine (LTH) sono sempre più tentati nel prendere profitto a livelli di gran lunga superiori al breakeven.
Gli ultimi dati forniti dalla piattaforma di analisi on-chain CryptoQuant dimostrano come queste “diamond hand” stiano realizzando grandi profitti su base giornaliera. 
Il 22 novembre, come riportato da Cointelegraph, i profitti aggregati realizzati hanno raggiunto un nuovo record di 443 milioni di dollari.
“I livelli di profitto non realizzato sono elevati, attualmente al 57%”, aggiunge l'analista Maartunn, allegando i dati su X.

Rapporto profitti/perdite realizzate giornaliere di Bitcoin. Fonte: Maartunn/X

La vendita non coinvolge naturalmente solo gli investitori abituati a stare con le mani in mano. Anche i detentori di breve termine (STH) - quelli che detengono per 155 giorni o meno - risultano attivi.
Analizzando il parametro SOPR (spent output profit ratio) per la schiera degli STH, il collega di CryptoQuant Avocado_onchain mette in guardia sul fatto che tale tendenza potrebbe influenzare il momentum del prezzo di BTC.
“Storicamente, applicando una media mobile a 30 giorni al SOPR a breve termine, si è osservato che durante le tendenze rialziste, il SOPR a breve termine tende a raggiungere circa 1,02 prima che si verifichino prese di profitto. Ogni volta che questo livello è stato raggiunto, il prezzo di Bitcoin ha subito un calo o una correzione”, spiegano in un blog post Quicktake.

“Attualmente, la media mobile a 30 giorni del SOPR a breve termine ha raggiunto 1,02, suggerendo che il prezzo di Bitcoin, pur essendo vicino ai 100.000 dollari, potrebbe subire una correzione sul breve termine”.

Parametro di Bitcoin STH-SOPR. Fonte: CryptoQuant

ETF di fronte a grandi aspettative dopo settimana da record

Nel frattempo, CryptoQuant ha condiviso la tesi secondo cui i massicci afflussi di capitale potrebbero annullare qualsiasi pressione significativa da parte dei venditori.

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Negli ultimi due mesi, i fondi negoziati in borsa (ETF) statunitensi hanno registrato record soprattutto grazie all'apporto delle istituzioni.
“Tuttavia, se gli afflussi di capitale nel mercato dovessero continuare e gli investitori rimanessero desiderosi di acquistare Bitcoin, questo modello storico potrebbe essere sovvertito, portando ad un forte breakout oltre i 100.000 dollari”, prosegue Avocado_onchain.

Bitcoin Price, Markets, Market Analysis

Fonte: Ki Young Ju

Gli ultimi dati forniti dalle fonti, tra cui la società di investimento britannica Farside Investors, mostrano l'entità dell'interesse per gli ETF statunitensi. Durante gli ultimi cinque giorni di negoziazione fino al 22 novembre, la raccolta netta totale è ammontata a 3,35 miliardi di dollari, un importo superiore rispetto a qualsiasi altra settimana.

Flussi netti sugli ETF spot statunitensi di Bitcoin. Fonte: Farside Investors

“Novembre si preannuncia come un mese record per i Bitcoin ETF, con quasi 7 miliardi di dollari di afflussi netti finora e solo una settimana di tempo per arrivare a superare i 6 miliardi di dollari di febbraio”, sottolinea Rafael Schultze-Kraft, co-fondatore della società di analisi on-chain Glassnode, durante il fine settimana. 

“In particolare, abbiamo registrato un solo mese negativo sin dall'inizio (aprile, -1 miliardo di dollari)”.

Glassnode ha precedentemente considerato la possibilità che gli ETF continuino a superare la vendita da parte dei LTH mentre il prezzo di BTC cresce sempre di più.
"Quando Bitcoin ha superato i 75.600 dollari, il 100% dei 14 milioni di BTC detenuti dai detentori di lungo termine è tornato in attivo, provocando un'accelerazione della vendita. Ciò ha determinato un calo non banale del saldo di +200.000 BTC dal break-out dell'ATH”, riporta l'azienda nell'ultima edizione della sua newsletter settimanale, ‘The Week Onchain’, pubblicata il 20 novembre.

"Si tratta di uno schema classico che si ripete, in cui i detentori di lungo termine iniziano a prendere profitti ogni qualvolta la quotazione di BTC è forte e la domanda è sufficiente ad assorbirla. Con una quantità significativa di Bitcoin ancora in possesso dei LTH, è probabile che molti di questi ultimi stiano aspettando prezzi più alti prima di rimettere in circolazione altre monete”.

Disponibilità dei LTH di Bitcoin in profitto. Fonte: Glassnode

Questo articolo non fornisce consigli o raccomandazioni di investimento. Ogni operazione comporta dei rischi: i lettori dovrebbero condurre le proprie ricerche prima di prendere una decisione.
Traduzione a cura di Walter Rizzo