Il World Economic Forum (WEF) ha delineato più di 65 casi in cui la tecnologia blockchain potrebbe risolvere le sfide ambientali "più urgenti".

Le proposte citate nel report, intitolato "Building Block(chain)s for a Better Planet", possono contribuire alla protezione del pianeta in diversi modi, tramite per esempio nuovi modelli di finanziamento per scopi ambientali o la realizzazione di sistemi più efficienti, puliti e decentralizzati.

Oltre al miglioramento dei processi esistenti, il report menziona anche la possibilità di introdurre soluzioni blockchain completamente nuove, che dovrebbero trasformare radicalmente il modo in cui vengono gestite le principali questioni ambientali.

Il prossimo passo importante nell'introduzione della tecnologia blockchain nella protezione ambientale consisterebbe nella creazione di un ecosistema blockchain "responsabile" e "globale", in netto contrasto con il finanziamento di progetti specifici e separati.

Tuttavia, il WEF ha anche menzionato il problema dell'utilizzo eccessivo delle blockchain causato dall'hype creatosi attorno all'industria.

Per risolvere questo problema, l'organizzazione ha posto tre importanti domande da considerare come punto di partenza per qualsiasi iniziativa relativa alle blockchain: può la tecnologia risolvere un problema specifico? Possono i rischi derivati da eventuali effetti indesiderati essere gestiti in modo accettabile? È possibile far leva su un ecosistema di stakeholders?

Il 13 settembre, il WEF ha pubblicato un rapporto in cui viene affermato che, entro dieci anni, la tecnologia DLT (distributed ledger technology) potrebbe dar vita ad un mercato da mille miliardi di dollari. Il report sostiene inoltre che l'adozione della tecnologia da parte dei principali governi, inclusi gli stati membri dell'Unione Europea, è "inevitabile".