L'industria del gaming su blockchain dovrà considerare strategie localizzate per attrarre i giocatori Web3, afferma Yield Guild Games (YGG), una gaming guild decentralizzata.

Parlando con Cointelegraph al Tokyo Games Show 2022 la scorsa settimana, Andy Chou, responsabile dello sviluppo dell'ecosistema di YGG, e Brian Lu, partner della società di venture capital Infinity Ventures Crypto (IVC), con sede a Taiwan, hanno fornito una panoramica dei piani di YGG per il futuro, compreso l'utilizzo delle sue subDAO.

YGG è stata lanciata inizialmente nelle Filippine alla fine del 2020, ma a seguito di un investimento in fase iniziale da parte di IVC, il duo ha collaborato per espandere YGG in tutto il mondo attraverso le subDAO, iniziando in un primo momento dal Sud-Est asiatico.

Secondo la terminologia di YGG, le SubDAO agiscono come una "economia specializzata, in miniatura, che interagisce con un'economia più grande, onnicomprensiva" sotto l'ombrello di YGG. Sono state introdotte nell'ecosistema YGG intorno a luglio dello scorso anno.

Sebbene molti possano associare YGG alla sua struttura con sede nelle Filippine che offre programmi di scholarship per giochi play-to-earn (P2E) come Axie Infinity, la gilda si è gradualmente espansa in altri Paesi e regioni come India, Giappone, Brasile e America Latina attraverso l'uso delle subDAO. 

Chou ha descritto l'idea di una subDAO YGG come "una sorta di economia propria, che ha una propria tesoreria e un proprio token", aggiungendo che ogni subDAO ha una configurazione e partnership commerciali diverse a seconda del Paese in cui si trova.

Per esempio, Chou ha evidenziato che mentre il concept delle scholarship YGG — in cui i giocatori ricevono in prestito asset NFT per poter guadagnare giocando — è stato un driver chiave per l'adozione del gaming Web3 nelle Filippine, non crede sia necessariamente rilevante nel contesto di YGG Giappone.

Invece, Chou ha suggerito che sfruttare la lunga lista dei più popolari "gaming IP" giapponesi è il modo migliore per attirare gli utenti verso i giochi Web3 in Giappone, e Lu ha confermato che "sono concentrati nell'aiutare a commercializzare i giochi giapponesi" piuttosto che offrire scholarship nel Paese, dichiarando:

"Le IP giapponesi sono qualcosa che tutti bramano. [...] Ci sono [aziende come] Sega, Bandai Namco, tutte queste aziende di giochi che vogliono fare rotta verso il Web3".

Chou, interrogato su ciò che ritiene che attualmente freni il gaming Web3 dall'adozione mainstream, ha sottolineato che il processo di onboarding è ancora complicato per i nuovi utenti, cosa che la subDAO YGG Japan si è recentemente mossa per risolvere.

Venerdì scorso, YGG Japan ha annunciato una partnership con IVC e l'azienda tecnologica Web3 KryptoGO per sviluppare un portafoglio specificamente rivolto ai giocatori blockchain. Anche se i dettagli sono stati scarsi nell'annuncio, il trio mira a creare un'interfaccia semplificata per gli utenti, per accedere ai giochi blockchain e ospitare tutti i loro asset in un unico luogo.

Chou ha detto che altre barriere includono la mancanza di conoscenza di ciò che rappresentano i token non fungibili (NFT), dal momento che molti critici sostengono ancora che gli asset sono privi di valore, dato che possono semplicemente fare clic con il pulsante destro del mouse e salvare l'opera d'arte associata all' NFT:

"L'intero processo di onboarding, una volta reso più fluido, aiuterà a coinvolgere più persone. Penso anche a livello di istruzione, basta spiegare cosa significa possedere effettivamente un oggetto digitale. Invece di dire 'oh, posso solo copiarlo e ottenerlo'".

"Avere la proprietà digitale di questi beni digitali. È qualcosa che non è ancora stato esplorato. Ma man mano che il mondo diventa sempre più digitale, credo che questo sia il settore in cui si stanno muovendo molte cose", ha aggiunto.

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YGG è stata co-fondata nel 2020 da Beryl Li, dallo sviluppatore blockchain OwlOfMoistness e da Gabby Dizon, membro fondatore di Oasys, che si appresta a lanciare una blockchain focalizzata sul gaming entro la fine dell'anno.

A giugno, il network di YGG in tutto il mondo contava più di 30.000 scholars. Per il prestito dei propri NFT, YGG distribuisce il 70% dei guadagni di gioco ai giocatori, il 20% ai manager delle scholarship e il restante 10% alla subDAO specifica.