Il 72% degli e-trader istituzionali ha segnalato "nessun piano per scambiare criptovalute/monete digitali" nel 2023, stando a un sondaggio condotto da JPMorgan.

La settima edizione dell'e-Trading Edit di JPMorgan ha intervistato 835 trader, provenienti da 60 aree del pianeta, in merito agli sviluppi tecnici e ai fattori macroeconomici che influenzeranno il mondo del trading nel 2023. Il sondaggio ha rivelato una certa esitazione per quanto riguarda gli asset digitali: soltanto il 14% degli intervistati pianifica di fare trading di criptovalute quest'anno.

La stragrande maggioranza dei trader istituzionali intervistati da JPMorgan, il 92%, ha inoltre affermato di non avere alcuna esposizione al mercato degli asset digitali nel proprio portafoglio. Per lo meno non al momento del sondaggio, condotto dal 3 al 23 gennaio.

Quasi tre quarti dei trader istituzionali non pianifica di scambiare asset digitali nel 2023. Fonte: JPMorgan

Il motivo principale di tale incertezza è l'eccessiva volatilità dei mercati crypto, citata da quasi il 50% degli intervistati, che rende difficile ottenere buoni risultati su base giornaliera. Anche le misure di Quantitative Tightening imposte dalla Federal Reserve degli Stati Uniti rappresentano un ostacolo all'adozione: il 22% teme che questi provvedimenti governativi potrebbero impattare negativamente le prestazioni dei trade.

Il sondaggio è stato condotto pochi mesi dopo il catastrofico collasso dell'ecosistema Terra (LUNA) e della piattaforma di trading FTX: è comprensibile quindi che i pareri dei trader istituzionali sul settore crypto siano peggiorati.

In un altro sondaggio di JPMorgan, il 30% degli intervistati ha citato il rischio di recessione come il fattore macroeconomico più influente, mentre il 26% ritiene che sarà l'inflazione ad influenzare maggiormente il trading.

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Lo scorso anno, un sondaggio sponsorizzato da Coinbase ha svelato che il 62% degli investitori istituzionali aveva investito nel mercato degli asset digitali fra novembre 2021 e la fine del 2022, per nulla scoraggiati dal lungo crypto winter. Un altro sondaggio, condotto a giugno, ha rilevato che il 71% delle persone facoltose ha già investito in criptovalute.