La società di analisi Chainalysis ha scoperto che nell’ultimo anno i crypto trader africani hanno inviato o ricevuto meno token da indirizzi coinvolti in truffe rispetto ai trader di altre regioni.
Nel "2020 Geography of Cryptocurrency Report", la società afferma che la percentuale di attività illecite svolte con le crypto non è così alta in Africa come in altre regioni del mondo. Gli illeciti correlati alle criptovalute hanno rappresentato solo il 2% del volume scambiato nella regione da luglio 2019 a giugno 2020, circa 16 miliardi di dollari. Le truffe hanno rappresentato il 55% delle attività illegali complessive.
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All'interno del report, Chainalysis afferma:
"La gente in molte parti dell'Africa è caduta vittima di truffe finanziarie comuni nel mondo delle valute fiat, come gli schemi piramidali e altre truffe di investimento. Sebbene le truffe costituiscano ancora una grossa parte dell'attività illecita correlata alle criptovalute in Africa, la percentuale non è così alta come altrove".
Nell’Europa dell'est, dove le sole transazioni illecite sono pari a sei volte il volume complessivo scambiato in Africa, è probabile che un numero maggiore di persone cadrà nelle maglie di schemi piramidali crypto e giveaway fraudolenti. Le truffe rappresentano il 50% di tutte le transazioni crypto illecite della regione; inoltre, l'Europa orientale è un noto focolaio di attività sul darknet. I trader dell'Asia orientale sono stati i più propensi ad essere truffati, dato che l'86% di tutte le transazioni illecite crypto sono legate a queste attività.
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Detto ciò, come mai i numeri delle truffe sono rimasti così bassi in Africa rispetto ad altre regioni, quando il continente è spesso associato a schemi Ponzi crypto e principi nigeriani?
Difficile a dirsi, ma il report rileva che la maggiore consapevolezza verso le truffe in generale ha reso complicato convincere gli utenti africani anche solo a provare piattaforme come Paxful, il che significa che chi è abbastanza coraggioso è probabilmente molto consapevole dei potenziali rischi.
La crescente formazione degli utenti in ambito crypto può essere un'altra spiegazione. La country manager di Binance South Africa, Tanya Knowles, ha detto a marzo che il miglior approccio che i crypto trader del Paese possono adottare è quello di “assicurarsi che ci sia un'educazione sul problema delle truffe... dobbiamo mettere basi solide prima di dire: 'Scatenatevi e iniziate a fare trading'."
Anche una delle maggiori influencer in ambito blockchain e crypto in Africa è caduta vittima di una truffa: Doris Ojuedeire ha fondato l'organizzazione no-profit Blockchain African Ladies e la piattaforma Crypto Lioness, che hanno entrambe lo scopo di educare le donne sulla tecnologia blockchain e sul trading in criptovalute.