Come riportato il 2 aprile da Reuters, Il gigante cinese dell'e-commerce Alibaba ha citato in giudizio la Fondazione Alibabacoin di Dubai per violazione del copyright dopo che l'ICO di quest'ultima ha raccolto 3,5 milioni di dollari.

Secondo i documenti del tribunale distrettuale di Manhattan, pubblicati nell'articolo, Alibabacoin avrebbe assunto un comportamento "prominente, ripetuto e intenzionalmente fuorviante" utilizzando il nome dell'azienda.

Alibaba ha chiarito che non c'è alcun legame tra Alibaba e la fondazione Alibabacoin, ribadendo che "non è interessata al settore delle criptovalute".

Inoltre, la speculazione e la disinformazione dei media derivate dall'ICO non sono state risolte dalla Fondazione Alibabacoin che, come indicato da Alibaba nella denuncia, "non ha fatto nulla per combattere o correggere questa confusione".

La Alibabacoin Foundation avrebbe l'obbiettivo di creare una piattaforma di e-commerce utilizzando la sua criptovaluta Alibabacoin, e si descrive come una "tecnologia ottimizzata per la distribuzione, la finanza, lo shopping, la sicurezza, che utilizza le blockchain".

Non è la prima volta che Alibaba viene coinvolta in voci riguardo la sua entrata nel campo delle criptovalute.

A gennaio, la società ha negato i rumor secondo cui si stava avventurando nell'industria del mining tramite la sua nuova piattaforma P2P, affermando: "Ribadiamo che Alibaba Cloud non ha mai emesso una valuta virtuale simile a Bitcoin e non ospiterà alcuna piattaforma di mining".