Secondo Philip Lowe, governatore della Reserve Bank of Australia, la criptovaluta di Facebook potrebbe non riscontrare successo fra le masse. In un recente resoconto su Libra, l'uomo infatti spiega:

"Dovrà passare parecchia acqua sotto i ponti prima che la proposta di Facebook diventi qualcosa che utilizziamo ogni giorno. [...] Sono presenti parecchi ostacoli normativi, e l'azienda deve essere certa che esistano delle solide applicazioni commerciali. Non dobbiamo pertanto saltare a conclusioni affrettate."

Lowe ha inoltre ribadito che difficilmente le criptovalute diverranno popolari in Australia, in quanto il sistema finanziario tradizionale funziona già in maniera molto efficiente:

"Da parecchio tempo sono convinto che questo genere di criptovalute non potrebbe avere successo in Australia, in quanto abbiamo un sistema per pagamenti elettronici molto, molto efficiente, che consente ai nostri cittadini di portare a termine bonifici bancari in appena cinque secondi conoscendo soltanto il numero di telefono del destinatario."

Questa settimana, l'annuncio di Libra ha scatenato una serie di reazioni da parte dei governi di tutto il mondo. Maxine Waters, membro del Comitato per i Servizi Finanziari della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti, ha richiesto l'interruzione del progetto fino a che "gli organi di regolamentazione non avranno avuto l'opportunità di esaminare potenziali problematiche e prendere una decisione a riguardo".

Bruno Le Maire, Ministro francese dell'Economia e delle Finanze, ha invece affermato che la criptovaluta di Facebook "non può e non deve" diventare una moneta sovrana. A suo parere infatti Libra sfida la sovranità dei governi, in quanto possiede attributi che "dovrebbero rimanere nelle mani degli Stati e non passare ad aziende private, che rispondono ad interessi privati."