Come riferito nella giornata di venerdì 2 marzo dal quotidiano locale De Standaard, Il Belgian Special Tax Inspectorate (STI) sta indagando sulle attività dei cittadini belgi negli exchange stranieri.

Secondo quanto segnalato dal The Brussels Times, dopo aver saputo dalle autorità finlandesi che diversi contribuenti belgi stavano usando alcune piattaforme di exchange finlandesi, l'STI ha iniziato a esaminare i casi di tre persone coinvolte, con un quarto fascicolo chiuso come "insussistente".

Secondo una regola introdotta in Belgio l'anno scorso, chi investe nelle criptovalute è obbligato a pagare una tassa del 33% sui sui profitti, da segnalare nella sezione "entrate varie" del modulo fiscale.

A causa della natura anonima delle piattaforme di trading, De Standaard fa notare come sia difficile applicare adeguatamente tale regola. Tuttavia, la STI prevede di seguire l'esempio dell'IRS (Internal Revenue Service) degli Stati Uniti, che ha ordinato all'exchange statunitense Coinbase di fornire alle autorità i dati di circa 13.000 clienti.

Secondo De Standaard, le autorità fiscali belghe cercheranno di utilizzare il trattato sulla doppia imposizione tra il Belgio e gli Stati Uniti come mezzo per ottenere informazioni sui possibili utenti belgi di Coinbase. 

Francis Adyns, rappresentante di FPS Finance, un servizio pubblico federale del Belgio, ha dichiarato a De Standaard:

"Sarà esaminata la possibilità di una richiesta simile a quella dell'IRS [...] Ci sono molti altri siti web che trattano bitcoin e molte altre criptomonete. Ogni sito web conosciuto può contare sulla nostra esplicita attenzione. "

Nonostante l'IRS avesse inizialmente chiesto a Coinbase di consegnare i dati personali di tutti i suoi utenti, una causa giudiziaria intentata da Coinbase stessa a novembre del 2017 decretò che sarebbero state fornite all'IRS solo le informazioni degli utenti "ad alto volume".