Il Regno dell'Himalaya orientale del Bhutan sta fornendo un importante esempio di come le nazioni in via di sviluppo possano sfruttare il mining di Bitcoin per migliorare le loro economie e conseguire la crescita economica.
Il 16 settembre, la piattaforma di analisi on-chain Arkham Intelligence ha dichiarato di aver individuato e identificato il primo indirizzo Bitcoin (BTC) del comparto di investimento del Bhutan, Druk Holding and Investments. Secondo Arkham, DHI detiene 13.029 BTC, 656 Ether (ETH) e alcuni BNB (BNB) e Polygon (MATIC), per un totale di circa 780 milioni di dollari in criptovalute.
BREAKING: BHUTAN GOVERNMENT’S $750M BTC NOW ON ARKHAM
— Arkham (@ArkhamIntel) September 16, 2024
Bhutan’s Bitcoin holdings are now labeled on Arkham. These holdings come from Bitcoin mining operations carried out by the Kingdom of Bhutan’s investment arm, Druk Holdings.
Arkham is the first to publicly identify these… pic.twitter.com/a8ScUNJJ9F
Ciò implica che le riserve in criptovalute del Bhutan rappresentano oltre il 26,9% dei 2,9 miliardi di dollari di prodotto interno lordo (PIL) nazionale del 2023, stando ai dati della Banca Mondiale.
Le nazioni di tutto il mondo si trovano alle prese con livelli di debito esorbitanti e subiscono le tensioni economiche dovute all'aumento dei costi di prestito e alle crescenti sfide fiscali. La crescente crisi del debito sta scatenando dibattiti sulla sostenibilità a lungo termine degli attuali modelli economici, soprattutto nei Paesi più poveri che si affidano a prestiti esteri.
Debito totale emesso dalle amministrazioni centrali in percentuale del PIL. Fonte: International Monetary Fund
Michael Saylor, fondatore e presidente di MicroStrategy, azienda produttrice di software e Bitcoin-proxy, ha esposto durante la conferenza Bitcoin 2024 tenutasi a Nashville, nel Tennessee, come le nazioni - soprattutto quelle con un debito significativo - potrebbero ricorrere a Bitcoin per gestire i problemi economici.
Egli ha proposto una strategia in cui i Paesi indebitati potrebbero riallocare le loro riserve del Tesoro da asset come l'oro e le obbligazioni a Bitcoin, un asset digitale a lungo termine. In questo modo, tali Paesi potrebbero sfruttare il potenziale di crescita dell'asset per ripagare il debito e possibilmente raggiungere la prosperità economica.
La Banca Mondiale classifica il Bhutan, la piccola nazione asiatica dalle capacità economiche limitate, come Paese in via di sviluppo. I Paesi di questa categoria hanno in genere un reddito nazionale lordo (RNL) pro capite inferiore a 14.005 dollari. La maggior parte dei Paesi del mondo rientra in questa categoria e molti potrebbero seguire l'esempio del Bhutan per fronteggiare il proprio debito nazionale. Alcuni potenziali candidati includono il Paraguay, il Venezuela, El Salvador, l'Argentina e il Kenya.
Paraguay: Gigante delle rinnovabili limitato dai politici
Nel 2024 il Paraguay ha intrapreso iniziative per regolamentare il mining di Bitcoin, soprattutto grazie alle sue abbondanti risorse energetiche idroelettriche. I bassi costi dell'elettricità e il clima favorevole hanno reso il Paese una destinazione interessante per i miner di criptovalute.
Joaquin Morinigo, noto anche come Criptoboi, co-fondatore di Bitcoin Paraguay, ha dichiarato a Cointelegraph: “Il Paraguay gode di una posizione unica al mondo perché il 99% della sua energia è idroelettrica”.
Morinigo ha illustrato come la bassa domanda energetica del Paraguay non sia in grado di assorbire tutta l'energia prodotta dalle dighe idroelettriche, per cui l'energia in eccesso finisce per essere esportata in Argentina e Brasile a “prezzi stracciati”.
“Non è inverosimile pensare che il governo paraguaiano possa smettere di svendere le eccedenze e usarle per minare Bitcoin, proprio come fatto dal Bhutan”.
Nonostante il Paraguay sia il più grande esportatore di energia elettrica del Sud America e tra i 10 più grandi al mondo, la politica e la regolamentazione hanno impedito al Paese di utilizzare l'energia in eccesso per il mining di criptovalute.
Morinigo ha evidenziato come lo stesso partito politico abbia governato il Paraguay per oltre 70 anni. Morinigo ritiene che i burocrati al governo non riescano a comprendere appieno il vasto potenziale energetico del Paraguay necessario per costruire un'infrastruttura redditizia per il mining di Bitcoin.
Nel 2022, la legislatura del Paraguay ha approvato una proposta di legge per regolamentare il mining di criptovalute e stabilire un quadro giuridico chiaro per il settore. Il disegno di legge richiedeva ai miner di registrarsi presso le autorità governative e di aderire a specifici standard di consumo energetico, garantendo la conformità e promuovendo al contempo la crescita delle attività legate alle criptovalute nel Paese.
Tuttavia, l'ex presidente Mario Abdo Benítez ha posto il veto alla proposta di legge, adducendo preoccupazioni sul consumo di energia e sui minimi benefici economici. Alcuni legislatori hanno esortato il governo a considerare i vantaggi di vendere l'energia in eccesso ai crypto miner locali invece di esportarla in Argentina e Brasile. Nonostante gli attriti dei legislatori, le operazioni di mining hanno continuato a crescere, seppur in una zona grigia dal punto di vista normativo.
Venezuela: Colosso energetico con scarsa adozione di criptovalute
Il Venezuela ha affrontato gravi crisi economiche, tra cui l'iperinflazione e la carenza di beni di prima necessità. Di conseguenza, molti cittadini si sono rivolti alle criptovalute per tutelare i propri risparmi.
Tasso di inflazione da agosto 2023 ad agosto 2024. Fonte: Trading Economics
Il Paese è ricco di petrolio e gas naturale, che forniscono una fonte di energia economica e abbondante per la generazione di elettricità, un fattore importante per la proliferazione del mining di Bitcoin.
Anibal Garrido, amministratore delegato della società di self-custody di crypto asset BTC Techno, ha dichiarato a Cointelegraph che qualora il Venezuela utilizzasse correttamente le sue ricchezze naturali, potrebbe condurre “la nostra nazione in un ciclo di redditività finanziaria e sostenibilità operativa” nel settore.
“Il Venezuela non dovrebbe solo tentare di emulare il modello del Bhutan, ma di superarlo”.
Tuttavia, a causa delle infrastrutture trascurate, il Paese subisce frequenti interruzioni di corrente e carenze di elettricità, rendendo difficile il lavoro dei miner. Il governo ha vietato il mining di criptovalute sul territorio venezuelano al fine di proteggere la sua debole rete elettrica, chiudendo e sequestrando diverse strutture di mining.
Garrido ritiene che il Venezuela non sia riuscito a sfruttare il suo potenziale energetico per stabilire una rete nazionale di mining di Bitcoin “a causa della mancanza di volontà politica”.
L'indice di adozione globale 2024 di Chainalysis colloca il Venezuela tra i primi 20 Paesi per adozione di criptovalute. Un tempo il Venezuela aveva il potenziale per emergere come una vera e propria nazione crypto, grazie all'uso diffuso delle criptovalute per i pagamenti quotidiani peer-to-peer (P2P) e alla creazione da parte del governo del Petro, una criptovaluta nazionale ancorata alle riserve petrolifere del Paese.
Tuttavia, l'opposizione venezuelana ha affermato che Petro era un progetto “nullo” e “fatto su misura per la corruzione”. Alla fine, la criptovaluta nazionale è stata dismessa a causa della scarsa adozione.
Il Venezuela è attualmente in fermento politico, con accuse di brogli elettorali per le elezioni presidenziali del 2024. Sia i venezuelani che gli operatori internazionali chiedono al presidente Nicolás Maduro di rilasciare le registrazioni dei voti al fine di verificare l'esito delle elezioni.
Se un nuovo governo dovesse prendere il potere, le istituzioni pubbliche potrebbero riesaminare l'adozione delle criptovalute. La leader dell'opposizione María Corina Machado ha proposto di aggiungere Bitcoin alle riserve del Venezuela, immaginando una nuova era sotto la guida di Edmundo González.
Garrido ha sottolineato che se il Venezuela rinnovasse i suoi sforzi per adottare le criptovalute, queste “dovrebbero essere sostenute da una solida formazione sia sugli aspetti tecnici che teorici della gestione di questo settore emergente”. Senza un'adeguata conoscenza e comprensione, sarebbe difficile una crescita sostenibile del settore.
El Salvador: Occasione mancata per il crypto mining
El Salvador è entrato nella storia come il primo Paese a rendere Bitcoin a corso legale nel 2021. Il presidente salvadoregno Nayib Bukele è un convinto sostenitore di Bitcoin ed è impegnato nello sviluppo del progetto futuristico del Paese, Bitcoin City.
El Salvador detiene attualmente circa 5.750 BTC, acquistati con fondi del Tesoro. Il Paese estrae anche Bitcoin sfruttando l'energia geotermica naturale derivante dall'attività vulcanica, ma si tratta solo di una minima parte del suo patrimonio totale di BTC.
First steps...
— Nayib Bukele (@nayibbukele) September 28, 2021
🌋#Bitcoin🇸🇻 pic.twitter.com/duhHvmEnym
Nonostante gli audaci sforzi di Bukele, il Bhutan ha accumulato con discrezione più del doppio di Bitcoin rispetto ad El Salvador, grazie al mining della criptovaluta.
El Salvador dispone di importanti progetti idroelettrici, limitati tuttavia dalle dimensioni relativamente ridotte dei suoi sistemi fluviali. Data l'ampia luce naturale a disposizione, l'energia solare rappresenta un'alternativa promettente. Tuttavia, El Salvador ospita già molte centrali solari e deve ancora integrare le infrastrutture per il mining di Bitcoin con queste strutture.
Argentina: Non ancora concretizzato il sostegno di Milei a Bitcoin
Un tempo l'Argentina era un Paese ricco, ma politiche disastrose e l'abuso della stampa di denaro hanno afflitto il Paese con un'inflazione cronica, causando diverse crisi economiche negli ultimi anni.
Il Paese sudamericano presenta un alto tasso di adozione delle criptovalute, dal momento che i cittadini si sono rivolti a tali asset per salvaguardare i loro risparmi da una moneta locale in declino. Vitalik Buterin, cofondatore di Ethereum, ha affermato durante la sua visita del 2021 che la “crypto community argentina risulta essere una delle più grandi che abbia mai visto al mondo”.
Il presidente argentino Javier Milei ha elogiato Bitcoin come strumento per restituire il potere monetario al popolo. Una volta entrato in carica, ha continuato a sostenere l'uso di Bitcoin, dichiarando che in Argentina “ci sarà una libera concorrenza tra le valute, quindi se si vuole usare Bitcoin non ci saranno problemi”.
Fonte: Javier Milei
Milei ha permesso l'uso delle criptovalute come mezzo di pagamento nei contratti, ma non ha ancora preso provvedimenti normativi significativi, come ad esempio permettere ai cittadini di pagare le tasse con le criptovalute - una manovra comune nei Paesi che ne promuovono l'adozione. Mentre la provincia di Mendoza ha implementato questa opzione a livello locale, non è ancora stata estesa a livello nazionale.
Il governo di Mendoza non ha annunciato piani per adottare Bitcoin come valuta a corso legale o per istituire una rete nazionale di mining di Bitcoin, a differenza di El Salvador. Tuttavia, il 27 maggio, l'autorità argentina di regolamentazione dei titoli, la National Securities Commission, e la National Commission of Digital Assets di El Salvador hanno tenuto un incontro per discutere dell'adozione e della regolamentazione delle criptovalute nei due Paesi.
L'Argentina risulta essere un Paese interessante per i crypto miner grazie ai suoi sussidi energetici, che rendono conveniente l'elettricità. Il Paese è anche ricco di risorse energetiche, in particolare petrolio e gas naturale. Inoltre, l'Argentina dispone di numerose fonti di energia rinnovabile, come l'energia idroelettrica, solare ed eolica.
Il settore del crypto-mining argentino è stato oggetto di importanti investimenti privati, ma non è riuscito ad attrarre investimenti pari a quelli di Paesi vicini come l'Uruguay.
Tether, colosso della stablecoin, ha lanciato un'impresa di mining in Uruguay nel 2023, affermando che il Paese è in grado di generare il 94% dell'elettricità da fonti rinnovabili, tra cui l'energia eolica e solare.
Con abbondanti fonti di energia rinnovabile, l'Argentina è ben posizionata per seguire il modello del Bhutan per integrare il mining di Bitcoin. Il Paese potrebbe sfruttare le sue risorse energetiche a tal fine, soprattutto sotto la guida di Milei, che ha espresso il suo sostegno a Bitcoin ed ha già attuato misure drastiche per riformare l'economia argentina in difficoltà.
Kenya: La nuova frontiera di adozione di Bitcoin in Africa
Molti Paesi africani si stanno posizionando come potenziali hub per il mining di Bitcoin a basso costo e con maggiore disponibilità di energia da fonti rinnovabili.
A maggio 2024, il Ministero dell'Energia e del Petrolio del Kenya ha annunciato una partnership con il gigante del mining di Bitcoin Marathon Digital per scambiare conoscenze tecniche e ricerche, idee politiche e strategie di investimento sullo sviluppo di infrastrutture energetiche critiche.
Mix di generazione elettrica keniota in megawatt a giugno 2023. Fonte: Ministry of Energy and Petroleum, the Energy and Petroleum Regulatory Authority
Il Kenya vanta un vasto potenziale per la produzione di energia rinnovabile. Secondo l'International Trade Administration, il Kenya prevede che le fonti rinnovabili sostituiranno gli impianti termici esistenti, mentre il Paese africano si avvia verso una rete completamente green entro il 2030.
Il governo keniota non è sempre stato favorevole alle criptovalute.
Nel 2016, la Banca centrale del Kenya ha vietato l'uso delle criptovalute nelle transazioni finanziarie, attenuando però la sua posizione anni dopo. Nel 2022 ha implementato la legge sui mercati dei capitali, che regolamenta gli asset digitali con un approccio cauto ma non apertamente ostile.
Con Marathon attivamente in collaborazione con il governo keniota per discutere la sua politica di crypto mining, il governo potrebbe intuire il potenziale dell'adozione del mining di Bitcoin sulla scia del successo del Bhutan.
Le nazioni più piccole possono sentire gli effetti del Bitcoin sulle loro casse molto più velocemente rispetto ai Paesi più grandi, sia acquistando BTC che attraverso il mining. Il 16 settembre, El Salvador ha annunciato che non avrà bisogno di acquisire altro debito estero, e Bitcoin ha contribuito in parte a raggiungere questo obiettivo.
Traduzione a cura di Walter Rizzo