Ogni volta che il prezzo di BTC scende, l'affermazione dei detrattori è sempre la stessa: "Bitcoin non può fungere da copertura contro l'inflazione!" Agli occhi dei critici, la criptovaluta di Satoshi Nakamoto non è l'oro digitale che molti sostengono sia.
E dato che l'oro ha recentemente raggiunto nuovi massimi storici, queste critiche si sono fatte più insistenti. In fondo, se il Bitcoin è un hedge contro l'inflazione, perché il suo prezzo non sta aumentando mentre gli investitori cercano rifugio?
Ma anche nell'attuale contesto ribassista e inflazionistico, la verità fondamentale rimane: il Bitcoin è una protezione contro l'inflazione, forse la più importante per la preservazione del capitale a lungo termine che il mondo abbia mai visto.
La forza della scarsità
Bitcoin ha un limite massimo di 21 milioni di monete, che entreranno pienamente in circolazione a partire dall'anno 2140. Questa scarsità intrinseca ricorda quella dell'oro, che storicamente viene adoperato come hedge inflazionistico. Bitcoin ha superato l'oro in più occasioni, come durante il periodo del COVID-19, quando i mercati globali sono stati inondati dalla liquidità.
Proprio come l'oro, BTC funziona come protezione contro l'inflazione sul lungo termine, non sul breve. I critici si concentrano troppo sulla volatilità a breve termine, ignorando i trend più ampi.
Bitcoin non è controllato da nessuna banca o entità centrale. È un sistema decentralizzato e peer-to-peer governato dalla matematica e dal consenso, non da cicli elettorali o pressioni politiche. In Paesi come lo Zimbabwe o il Venezuela, dove i governi hanno praticamente distrutto le loro valute, BTC rappresenta un'alternativa molto più stabile al denaro fiat. Quando la fiducia nei sistemi tradizionali si indebolisce, il Bitcoin spesso si rafforza.
Il consenso batte la centralizzazione
Il valore del Bitcoin non sta solo nel suo prezzo, ma anche nel suo design. Regioni come Unione Europea, Stati Uniti, Emirati Arabi Uniti, Singapore e Hong Kong possiedono già normative sul Bitcoin, ma la sua rilevanza va ben oltre le economie sviluppate.
Nei Paesi ricchi, l'inflazione è un mero fastidio: il costo della spesa aumenta e le uova costano di più. Ma nelle economie in difficoltà, l’inflazione può segnalare un collasso politico e finanziario. Il Bitcoin offre una via d’uscita. Non è soltanto una teoria, sta accadendo nella realtà.
Durante la crisi greca del 2015, i cittadini usarono BTC per aggirare i controlli sui capitali. In Venezuela e Argentina, dove le valute nazionali hanno perso gran parte del loro valore, Bitcoin è diventato un vero e proprio strumento di sopravvivenza. La gente lo utilizza per preservare il proprio patrimonio, accedere ai mercati globali e operare su exchange decentralizzati.
La natura borderless e censorship-resistant del Bitcoin è cruciale. Non dipende dalle decisioni di un'unica istituzione. È protetto dalla monetizzazione del debito, dalla manipolazione dei tassi d'interesse e dalle pressioni geopolitiche. Il Bitcoin funziona per consenso, non per imposizione.
Il consenso conta di più quando la fiducia nelle istituzioni è bassa. Questa immutabilità è una caratteristica che gli investitori sottovalutano, e che forse apprezzeranno solo quando ne avranno più bisogno.
La portabilità è potere
La resilienza del Bitcoin conta anche nei mercati sviluppati, soprattutto quando i sistemi tradizionali falliscono. Le banche possono fallire; le borse possono crollare; i sistemi di pagamento possono andare offline. Ma Bitcoin non dorme mai: funziona 24 ore su 24, 365 giorni l’anno.
Durante il fallimento di Silicon Valley Bank nel marzo 2023, il prezzo di BTC è salito del 23% mentre gli investitori cercavano rifugio al di fuori del sistema bancario tradizionale. In un fallimento bancario come quello di Lehman Brothers nel 2008, i consumatori possono perdere l’accesso ai fondi per mesi o addirittura anni. Ma Bitcoin, custodito in modo autonomo (self-custody), è sempre sotto il tuo controllo... purché tu possieda le chiavi private. Non servono intermediari.
Anche le reti di pagamento come Visa o SWIFT possono diventare punti critici, nonché bersagli per gli hacker che vogliono destabilizzare le infrastrutture globali. Bitcoin non è soggetto a questi colli di bottiglia: sono i miner, non le banche, a verificare le transazioni. Sebbene la congestione del network possa rallentare gli scambi, le soluzioni di scaling si stanno evolvendo rapidamente per migliorare velocità e costi.
La natura digitale del Bitcoin lo rende particolarmente prezioso durante i periodi d'inflazione, crisi o controlli sui capitali. È difficile da sequestrare, svalutare o bloccare, dando agli individui un'autonomia che non avrebbero mai nei sistemi finanziari tradizionali.
Un termine più preciso: 'speculative hedge'
Alla luce di queste caratteristiche, il Bitcoin è senza dubbio una protezione contro l’inflazione. Forse, però, serve un termine migliore per definirne il ruolo centrale nel nostro futuro finanziario.
Una definizione più accurata potrebbe essere speculative hedge: un asset che offre una protezione a lungo termine grazie alla sua scarsità, al consenso e alla decentralizzazione. Tuttavia, la sua volatilità e bassa adozione rimangono grandi ostacoli all'uso di BTC come hedge globale contro l'inflazione, rispetto ad asset più affermati come l'oro.
Ci sono, però, segnali incoraggianti: aziende come Strategy, GameStop, Block e MassMutual hanno aggiunto BTC ai loro bilanci come strategia di tesoreria. Secondo alcune stime, entro il 2030 una società su quattro dell’S&P 500 potrebbe fare lo stesso. Anche i governi stanno esplorando l’idea di introdurre riserve in Bitcoin.
In quanto speculative hedge, Bitcoin brilla in periodi di forte inflazione, svalutazione valutaria o instabilità sistemica. Non è una soluzione miracolosa: la sua efficacia dipende dall’educazione degli utenti, dal loro accesso a Internet e dal contesto geopolitico.
Bitcoin può essere comparato a una scialuppa di salvataggio finanziaria: quando la nave comincia ad affondare, vorreste averne una. È una precauzione contro l'imprevedibilità della vita, ma non è perfetto e richiede impegno per essere usato correttamente.
Jupiter Zheng, Partner Liquid Fund di HashKey Capital.