Un tribunale federale di New York ha condannato il fondo d'investimento Gelfman Blueprint, Inc. (GBI) e il suo CEO Nicholas Gelfman al pagamento di oltre 2,5 milioni di dollari per aver gestito uno schema Ponzi.

GBI è una compagnia con sede a New York, che nel 2014 ha creato un fondo d'investimento basato sul Bitcoin (BTC). Come riportato sul portale in rete dell'azienda, nel 2015 possedeva 85 clienti e ben 2.367 BTC.

Tale ordinanza è il proseguimento delle azioni intraprese lo scorso anno contro GBI dalla Commodity Futures Trading Commission (CFTC) degli Stati Uniti. L'azienda era stata accusata di aver gestito attività fraudolente dal 2014 al 2016: pare infatti che abbia mentito ai propri clienti affermando di aver sviluppato un algoritmo informatico chiamato "Jigsaw", che consentirebbe di generare considerevoli profitti attraverso un fondo di materie prime. L'intero sistema non era altro che una truffa.

In particolare, all'interno del resoconto viene rivelato che GBI e Gelfman hanno illecitamente sottratto oltre 600.000$ ad almeno 80 clienti. L'uomo ha inoltre organizzato un finto attacco informatico nel tentativo di celare il proprio furto.

La CFTC ha pertanto condannato GBI e Gelfman al risarcimento rispettivamente di 554.734,48$ e 492.064,53$ per i clienti caduti vittime di tale schema, nonché al pagamento 1.854.000$ e 177.501 in sanzioni civili.

James McDonald, Director of Enforcement presso la CFTC, ha dichiarato che "questo caso rappresenta un'altra vittoria per la Commission nell'arena delle valute virtuali. Come dimostrato da questa serie di procedimenti, la CFTC è determinata ad identificare e punire i criminali operanti in questi mercati".