Nonostante la crescita dell'indice S&P 500 dell'1,9%, il 14 marzo Bitcoin (BTC) non è riuscito a mantenersi al di sopra degli 85.000 dollari. In particolare, è trascorsa più di una settimana dall'ultima volta che Bitcoin è stato scambiato a 90.000 dollari, il che spinge i trader a interrogarsi sulla reale possibilità che il bull market sia davvero terminato e su quanto a lungo persisterà la pressione di vendita.

Tasso base di Bitcoin rimbalza da livelli ribassisti

Sul fronte dei derivati, i parametri di Bitcoin dimostrano una certa resilienza, nonostante il calo del 30% rispetto al massimo storico di 109.354 dollari toccato il 20 gennaio. Il Bitcoin basis rate, che analizza il premium dei contratti mensili rispetto ai mercati spot, è risalito verso livelli salutari dopo aver segnalato per un breve periodo un sentiment ribassista il 13 marzo.

Premium annualizzato dei contratti futures su Bitcoin a 2 mesi. Fonte: Laevitas.ch

In genere gli operatori esigono un premium annualizzato compreso tra il 5% e il 10% che compensi i periodi di settlement prolungati. Un tasso base inferiore a questa soglia segnala una domanda debole da parte degli acquirenti in leva. Sebbene l'attuale tasso del 5% sia inferiore all'8% registrato due settimane fa, si mantiene in territorio neutrale.

Banche centrali contribuiranno a far salire il prezzo di BTC

La quotazione di Bitcoin si è allineata strettamente all'S&P 500, il che suggerisce che i fattori che guidano l'avversione al rischio degli investitori potrebbero non essere direttamente riconducibili alla criptovaluta di punta.
Tuttavia, ciò compromette anche l'idea che Bitcoin sia un asset non correlato, dal momento che il suo andamento di prezzo ha seguito più da vicino i mercati tradizionali, perlomeno nel breve periodo.

Futures S&P 500 (a sinistra) contro BTC/USD. Fonte: TradingView / Cointelegraph

Qualora il prezzo di Bitcoin rimanga fortemente dipendente dal mercato azionario, sottoposto a pressioni a causa dei timori di una recessione economica, è probabile che gli investitori continuino a ridurre l'esposizione agli asset a rischio e si orientino verso obbligazioni a breve termine in un'ottica difensiva.
Ciononostante, si prevede che le banche centrali attueranno misure di stimolo per evitare una recessione e, di conseguenza, gli asset scarsi come Bitcoin potrebbero sovraperformare.
Secondo il FedWatch tool del CME, i mercati stimano meno del 40% di probabilità che i tassi di interesse negli Stati Uniti scendano al di sotto del 3,75% dall'attuale 4,25% di base in vista della riunione del FOMC del 30 luglio.
Nondimeno, Bitcoin dovrebbe recuperare il livello di 90.000 dollari non appena l'S&P 500 avrà ridotto le recenti perdite del 10%. Nel peggiore dei casi, tuttavia, il panic selling sugli asset a rischio potrebbe persistere.
In tali condizioni, è probabile che BTC continui a sottoperformare nei prossimi mesi, soprattutto nel caso in cui gli exchange-traded fund (ETF) su Bitcoin spot continuino a registrare deflussi netti significativi e sostenuti.

Derivati su Bitcoin non mostrano segnali di stress

I trader professionisti non utilizzano attivamente le opzioni su Bitcoin a scopo di copertura, come si evince dall'indicatore del delta skew del 25%. Ciò implica che pochi operatori di mercato si aspettano che il prezzo di BTC ritesti a breve il livello di 76.900 dollari.

Opzioni Bitcoin a 1 mese 25% delta skew (put-call). Fonte: Laevitas.ch

Il sentiment rialzista porta tipicamente a negoziare le opzioni put (vendere) con uno sconto del 6% o superiore. Al contrario, i periodi ribassisti inducono l'indicatore a salire fino a un premium del 6%, come avvenuto temporaneamente il 10 e il 12 marzo. Tuttavia, di recente il delta skew del 25% si è mantenuto all'interno dell'intervallo neutrale, riflettendo un mercato dei derivati in buona salute.
Al fine di valutare con maggiore precisione il sentiment dei trader, è importante esaminare i mercati dei margini di BTC. A differenza dei contratti derivati, costantemente bilanciati tra long (acquirenti) e short (venditori), i mercati dei margini consentono ai trader di prendere in prestito stablecoin per acquistare Bitcoin spot. Allo stesso modo, i trader ribassisti possono contrarre prestiti di BTC per aprire posizioni short, scommettendo su eventuali ribassi del prezzo.

Rapporto margine su Bitcoin long-to-short su OKX. Fonte: OKX

Il rapporto di margine Bitcoin long-to-short di OKX evidenzia che i long superano gli short di 18 volte. Storicamente, l'eccessiva fiducia ha spinto tale rapporto oltre le 40 volte, laddove i livelli inferiori a cinque volte, che favoriscono i long, sono considerati ribassisti. Il rapporto attuale rispecchia il sentiment del 30 gennaio, quando Bitcoin ha superato i 100.000 dollari.
Non si riscontrano elementi di stress o ribasso nei mercati dei derivati e dei margini di Bitcoin, il che è rassicurante, soprattutto in seguito alla liquidazione di oltre 920 milioni di dollari di contratti futures long in leva nei sette giorni terminati il 13 marzo.
Pertanto, con l'attenuarsi dei rischi di recessione, è probabile che il prezzo di Bitcoin possa recuperare il livello dei 90.000 dollari nelle prossime settimane, grazie alla capacità di ripresa del sentiment degli investitori.

Questo articolo non fornisce consigli o raccomandazioni di investimento. Ogni operazione comporta dei rischi: i lettori dovrebbero condurre le proprie ricerche prima di prendere una decisione.
Traduzione a cura di Walter Rizzo