Questa settimana Bitcoin (BTC) ha registrato i minimi di due mesi, tuttavia le evidenze suggeriscono che il bottom potrebbe non essere stato ancora raggiunto.
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I dati di Cointelegraph Markets Pro e TradingView continuano a tracciare un rimbalzo in corso su BTC/USD a seguito di un ritorno a 38.500$.
Continua a stabilizzarsi la situazione a fronte delle prime due settimane di negoziazione dei primi ETF spot su Bitcoin (ETF) degli Stati Uniti. I deflussi dal Grayscale Bitcoin Trust (GBTC) sembrano essersi attenuati e l'ottimismo per una riduzione generale della pressione di vendita da parte degli istituzionali sta lentamente risorgendo.
Anche i parametri on-chain indicano condizioni di mercato in "ipervenduto" e, con Bitcoin ora in calo del 20% rispetto ai massimi locali, potrebbe essere prevista una ripresa più sostenuta del prezzo di Bitcoin.
Nulla, tuttavia, è certo: anche i detentori di lungo termine, che hanno attraversato tendenze di mercato sia rialziste che ribassiste, hanno mostrato un comportamento di capitolazione questo mese.
Analizziamo insieme tutti questi elementi, man mano che si consolida il consenso circa il raggiungimento dei minimi.
GBTC: Una luce alla fine del tunnel?
L'argomento attuale riguardo l'andamento del prezzo di Bitcoin è ovviamente costituito dai primi fondi negoziati in borsa (ETF) Bitcoin spot degli Stati Uniti.
Pur registrando miliardi di dollari di afflussi dal loro lancio dell'11 gennaio, gli ETF hanno finora contribuito ad un ribasso del 20% su BTC/USD.
Gli operatori di mercato hanno collegato il fenomeno a un ETF in particolare: il Grayscale Bitcoin Trust (GBTC). La sua conversione in ETF ha permesso agli investitori "intrappolati" per anni di uscire, e mentre potrebbero eventualmente investire in un altro prodotto spot su Bitcoin, la normativa richiede un periodo di riflessione di almeno un mese.
Pssst,
— hodlonaut 80 IQ 13%er ⚡ (@hodlonaut) January 23, 2024
GBTC can’t print bitcoin.
This sale is highly limited and unsustainable.
Ampie tranche di BTC sono state inviate da Grayscale al custodian Coinbase, sebbene i critici sostengano che ciò abbia poco a che fare con la pressione al ribasso che Bitcoin sta subendo da allora.
La colpa potrebbe essere attribuita piuttosto alle vendite da parte di FTX, exchange fallito, e alle liquidazioni di derivati.
Le prime sono limitate e potrebbero essersi già concluse e con i deflussi di GBTC che diminuiscono di giorno in giorno, il minimo di questa settimana su BTC/USD potrebbe rimanere in vigore.
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NVT replica il minimo di bear market del 2022
Un classico indicatore di Bitcoin on-chain ha riservato una sorpresa quando il prezzo è sceso verso i 38.000$.
L'Advanced Network Value to Transaction (NVT) mostra attualmente che il valore delle transazioni recenti è relativamente basso se considerato come una porzione della capitalizzazione complessiva del mercato di Bitcoin.
Il parametro NVT cerca di confrontare il valore totale delle transazioni in un periodo di riferimento di 90 giorni con il valore del mercato di Bitcoin in un determinato momento.
L'NVT avanzato aggiunge bande di deviazione standard, aiutando a individuare quando BTC è relativamente ipercomprato o ipervenduto.
L'ultimo calo ha alimentato una riduzione della banda di deviazione standard più bassa, suggerendo che 38.500$ è un punto di prezzo eccessivamente basso.
Come ha rilevato Philip Swift, creatore della risorsa statistica on-chain Look Into Bitcoin, la discesa dell'NVT è in assoluto la prima dalla fine del bear market del 2022.
"È interessante vedere che l'Advanced NVT è sceso nelle bande verdi di ipervenduto per la prima volta in questo bull market", spiega Swift su X.
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Hodler di Bitcoin lanciano "segnali di resa"
In tema di eventi di capitolazione, i minimi di questa settimana hanno messo a dura prova la convinzione sia degli speculatori che degli operatori più esperti.
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I dati on-chain lo dimostrano: anche i detentori a lungo termine (LTH), definiti come soggetti che detengono monete per 155 giorni o più, hanno spedito monete in perdita agli exchange.
Long term holders sent over $430M worth of #Bitcoin at a loss to exchanges, on Jan 22, the day #Bitcoin went below $39,000.
— James Van Straten (@jvs_btc) January 25, 2024
More capitulation signs. Getting closer. pic.twitter.com/La2a2GIz81
Si tratta di una sorta di seguito a quanto visto quando BTC/USD si è ritirato dai massimi di due anni di 49.000$ subito dopo il lancio dell'ETF. In quel caso, furono i detentori di breve termine (STH) a vendere, e allo stesso modo molti BTC vennero spostati ad un prezzo inferiore a quello a cui erano stati acquistati.
Commentando l'entità dei movimenti, James Van Straten, analista di ricerca e dati presso la società di crypto insights CryptoSlate, ha mantenuto un approccio cauto. Secondo lui, i LTH potrebbero trovarsi sull'orlo di un precipizio, con la possibilità di una capitolazione più intensa.
"Questa situazione rispecchia in modo inquietante la capitolazione precedente al crollo di Luna, a cui si è assistito a maggio 2022. In quell'occasione, un importo quasi identico è stato inviato agli exchange in perdita, seguito da una perdita più grave di oltre 600 milioni di dollari appena una settimana dopo, proprio prima che il valore di Bitcoin crollasse bruscamente sotto i 20.000$", suggerisce in un post di ricerca.
"Il ripetersi di tali perdite potrebbe indicare una crescente evidenza di capitolazione tra gli stakeholder di lungo termine di Bitcoin".
Questo articolo non contiene consigli o raccomandazioni di investimento. Ogni operazione di investimento e di trading comporta dei rischi e i lettori devono condurre le proprie ricerche prima di prendere una decisione.
Traduzione a cura di Walter Rizzo