La Bank of England continua a dedicare risorse significative alla ricerca sul denaro digitale in forma sia pubblica che privata. Puntando l’attenzione sul contesto domestico e internazionale, il nuovo report della banca centrale, pubblicato il 7 giugno, definisce il ruolo e i possibili sviluppi di entrambe le evoluzioni in corso della moneta.

Commentando la pubblicazione del documento, il governatore della BoE, Andrew Bailey, ha affermato:

“La prospettiva delle stablecoin come mezzi di pagamento e le proposte emergenti delle CBDC hanno generato una serie di problemi che le banche centrali, i governi e la società nel suo complesso devono considerare e affrontare attentamente. È essenziale fare domande difficili e pertinenti per quanto riguarda il futuro di queste nuove forme di denaro digitale.”

Nel caso delle stablecoin, valute digitali emesse privatamente progettate per mantenere un valore ancorato a diverse valute fiat, il documento della BoE sottolinea che rimane difficile valutare la futura domanda e di conseguenza la portata del loro potenziale impatto, in quanto al momento rimangono marginali. Nonostante ciò, la banca centrale ha esplorato varie possibili ragioni per cui nel futuro queste nuove forme di denaro privato potrebbero essere preferite ai depositi in banche commerciali.

La BoE adotta un doppio approccio nell’analisi delle stablecoin e del loro potenziale impatto sistemico, distinguendo le loro funzioni di pagamento dal loro uso come denaro privato. Nel caso di entrambi, la banca centrale ha evidenziato che dovranno soddisfare standard normativi equivalenti alle catene di pagamento tradizionali o al regime bancario tradizionale.

Gli emittenti saranno soggetti a “requisiti di capitale, requisiti di liquidità e supporto da parte di una banca centrale, e una misura di sicurezza per compensare i depositanti in caso di fallimento.

Evidenziando l’importanza delle stablecoin, la BoE ha fatto notare che prima d’ora le banche commerciali non hanno mai affrontato una sostituzione sistemica dei depositi che creano, e quindi potrebbero dover adeguare i propri bilanci in risposta ai potenziali deflussi per sostenere il loro attuale rapporto di liquidità. Stando alle previsioni della BoE, questa crescita dei costi di finanziamento per le banche commerciali si tradurrà probabilmente in un aumento dei tassi per i nuovi prestiti bancari.

Nel caso delle central bank digital currency, o CBDC, la BoE ha concentrato la sua attenzione sulla necessità di garantire la più ampia inclusione finanziaria possibile, oltre a seguire il feedback di enti esterne alla banca centrale che hanno fatto pressione per garantire la privacy delle transazioni di CBDC.

Anche se la BoE sta analizzando le CBDC principalmente dal punto di vista dei pagamenti, le sue considerazioni non escludono aspetti legati al loro potenziale uso come riserva di valore e, di conseguenza, l’eventualità di una futura CBDC che generi interessi. Un modello di remunerazione a livelli, che includa il potenziale uso di tassi d’interesse a zero o negativi, potrebbe essere un modo per incentivare l’uso delle CBDC principalmente per i pagamenti anziché come una riserva di valore, chiarisce la BoE.

Inoltre, una CBDC remunerata consentirebbe alla banca centrale di influenzare direttamente i tassi d’interesse su una più alta proporzione di fondi detenuti da famiglie e imprese, rafforzando quindi i meccanismi delle politiche monetarie adottate. Questa opzione influirebbe indirettamente anche sul costo del credito e sui tassi dei depositi offerti dalle banche commerciali.

Come segnalato di recente, il vicegovernatore della BoE, Sir Jon Cunliffe, ha affermato che nel futuro l’accesso generalizzato a una forma digitale del denaro della banca centrale potrebbe essere cruciale per garantire la stabilità finanziaria.