In Iran, la Banca Centrale ha vietato alle banche del paese e ad altre istituzioni finanziarie di fare affari con criptovalute, adducendo a timori legati al riciclaggio di denaro.

Stando a quanto riportato da Reuters, domenica scorsa l'agenzia governativa IRNA ha dichiarato:

"Banche, istituzioni di credito e piattaforme di cambio dovrebbero evitare la vendita o l'acquisto di queste valute, o effettuare qualsiasi azione volta a promuovere il loro utilizzo."

Oggi, in data 23 aprile, Radio Free Europe/ Radio Liberty (REFRL) ha rivelato ulteriori dettagli sulla questione:

“Tutte le criptovalute hanno la capacità di essere trasformate in strumenti per il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo, e più in generale in mezzo per il trasferimento di fondi criminali."

Il divieto arriva in seguito al possibile rinnovo delle sanzioni da parte degli Stati Uniti in data 12 maggio: la notizia ha fatto crollare il valore del Rial, la valuta nazionale, sino ai minimi storici. Reuters ha inoltre riportato che l'Iran ha unificato i tassi di cambio dei mercati liberi e ufficiali, vietando lo scambio di monete al di fuori delle banche nel tentativo di sostenere le istituzioni finanziarie in difficoltà e bloccare ulteriori diminuzioni del valore della valuta.

La posizione dell'Iran nei confronti delle criptovalute si è molto indurita a febbraio di quest'anno, quando i portali d'informazione locali hanno riportato la notizia che la Banca Centrale del paese avesse intenzione di "controllare e prevenire" l'utilizzo delle monete digitali.