Secondo il Global Times, la banca centrale cinese ha negato le voci secondo cui avrebbe intenzione di lanciare una criptovaluta sostenuta dallo stato.

Il Global Times è il tabloid nazionale in lingua inglese del Paese, ed è subordinato al People's Daily, il quotidiano ufficiale del Partito Comunista Cinese (PCC). Si ritiene che il suo caporedattore Hu Xijin abbia stretti legami con le autorità cinesi e sia attentamente seguito dai partecipanti ai mercati finanziari di tutto il mondo.

Il 28 agosto, il giornale ha postato un tweet sul proprio profilo ufficiale:

"Rifiutando i resoconti dei media sul lancio di una criptovaluta sostenuta dallo stato nei prossimi mesi, la banca centrale della #Cina li ha definiti delle "speculazioni inaccurate".

Un agosto ricco di aspettative

Per tutto il mese di agosto, diversi rapporti - sia ufficiali che non - hanno rivelato vari dettagli sulla presunta valuta digitale a corso legale della Banca Popolare Cinese (PBoC).

In una dichiarazione del 2 agosto, la PBoC aveva proposto di accelerare la ricerca e lo sviluppo della sua valuta digitale, a seguito delle preoccupazioni del direttore della banca, secondo cui il lancio di Libra da parte Facebook avrebbe consolidato l'egemonia del dollaro USA e degli Stati Uniti.

Il 10 agosto, un'affermazione del vicedirettore dell'unità di pagamento della banca suggeriva che l'istituzione fosse quasi pronta a lanciare la propria valuta digitale.

Sempre questo mese, un rapporto pubblicato il 20 agosto dal China Daily sosteneva che il lancio della valuta fosse stato accelerato a causa dell'annuncio di Libra.

Qualche giorno fa, alcune fonti - anonime e non - citate da Forbes hanno rivelato che la PBoC avrebbe già distribuito il primo round della sua valuta digitale ad Alibaba, Tencent, cinque organizzazioni bancarie e un'altra entità sconosciuta.

Le fonti sostengono inoltre che la tecnologia della moneta non sia ancora pronta per il lancio, che potrebbe arrivare l'11 novembre.