Il crypto exchange Bittrex ha annunciato la cessazione delle sue attività negli Stati Uniti a causa del difficile contesto normativo ed economico. L'annuncio è stato fatto in occasione del nono anniversario della piattaforma, segnando un momento agrodolce per l'azienda.

A causa della continua incertezza normativa, abbiamo raggiunto la difficile decisione di terminare le nostre attività negli Stati Uniti, a partire dal 30 aprile 2023. Tutti i fondi sono al sicuro e possono essere ritirati immediatamente.

Questo non riguarda i clienti di @BittrexGlobal.

Richie Lai, cofondatore e CEO, ha dichiarato che con l'evoluzione dell'ecosistema delle criptovalute i requisiti normativi siano diventati sempre "meno chiari" ed "applicati senza un'adeguata discussione o contributo", causando un panorama competitivo non omogeneo. Questo ambiente ha reso economicamente impraticabile per Bittrex continuare ad operare negli Stati Uniti.

Grazie a tutti... 

I fondatori della società hanno deciso di concentrarsi sul successo di Bittrex Global al di fuori degli Stati Uniti. Bittrex ha specificato che i clienti statunitensi non devono preoccuparsi della sicurezza dei loro fondi, in quanto tutto il loro capitale è al sicuro e disponibile per il prelievo. La piattaforma ha comunicato che consentirà il trading fino al 14 aprile 2023, ma raccomanda ai clienti di ritirare tutti i fondi entro il 30 aprile 2023.

Fondata nel 2014 da tre ingegneri esperti di cybersicurezza, Bittrex offriva funzionalità come API a servizio completo, transazioni atomiche quasi istantanee, infrastrutture di wallet e soluzioni di cold wallet offline.

La chiusura delle operazioni di Bittrex negli Stati Uniti ricorda le sfide che le crypto aziende devono affrontare in un ambiente normativo incerto.

Il 3 marzo, Brad Garlinghouse, CEO di Ripple, ha segnalato che l'approccio normativo della Securities and Exchange Commission espone gli Stati Uniti al "grave rischio" di non essere un polo attrattivo per la prossima evoluzione della blockchain e dell'innovazione crypto.

Durante un'intervista a Bloomberg, Garlinghouse ha suggerito che l'industria delle criptovalute abbia "già iniziato a migrare" dagli Stati Uniti, poiché la regolamentazione del Paese in materia di criptovalute sia "indietro" rispetto ad altre nazioni come l'Australia, il Giappone, il Regno Unito, Singapore e la Svizzera.

Traduzione a cura di Walter Rizzo