Le autorità di regolamentazione del Regno Unito sono sempre più preoccupate per l'impatto delle stablecoin e del più generale settore delle criptovalute sul sistema finanziario e sulla stabilità monetaria del Paese.
Durante le riunioni del Comitato di politica finanziaria tenutesi il 4 e l'8 aprile, le autorità di regolamentazione hanno constatato che, mentre l'attuale “interconnessione dei mercati degli asset crypto non garantiti con l'economia reale e il settore finanziario sta crescendo ma rimane relativamente limitata”, le stablecoin e i mercati crypto si sono espansi in modo significativo nell'ultimo anno, attirando una maggiore attenzione da parte delle autorità di regolamentazione.
Il Regno Unito, la relativa banca centrale e il regolatore locale, la Financial Conduct Authority, hanno sviluppato quadri di riferimento per le stablecoin al fine di garantire resilienza finanziaria. Il comitato sostiene di aver determinato i fattori che rendono una stablecoin affidabile:

“Un fattore determinante della resilienza delle stablecoin è stato il rischio di liquidità, di credito e di mercato delle loro attività di supporto, poste in essere per garantire che i rimborsi possano essere soddisfatti tempestivamente alla pari, anche in periodi perturbati”.

La commissione ha espresso timore per la “maggiore emissione di stablecoin offshore in sterline con attività di supporto inadeguate”. Ciò comporta implicazioni per i mercati finanziari del Regno Unito e “anche in presenza di una regolamentazione adeguata, un maggiore utilizzo di stablecoin denominati in valuta estera potrebbe rendere alcune economie vulnerabili alla sostituzione valutaria”, sostiene la commissione.

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Bank of England. Fonte: Wikimedia

 

Rischi di sostituzione della valuta destano preoccupazione

I membri del Comitato esprimono preoccupazioni per il fatto che, se l'uso delle stablecoin dovesse andare oltre i regolamenti in crypto, potrebbe avere “implicazioni per i pagamenti transfrontalieri al dettaglio e all'ingrosso”. Nei flussi retail, l'uso di stablecoin da parte di famiglie e piccole e medie imprese potrebbe, per i pagamenti transfrontalieri, “portare alla sostituzione della valuta”, aumentando il rischio di controparte.
La dichiarazione fa seguito alle notizie sulla crescente adozione di stablecoin non limitata alle rimesse in criptovaluta nei mercati emergenti, soprattutto in Africa. Un recente rapporto di Chainalysis rileva che le stablecoin costituiscano ormai quasi la metà di tutto il volume delle transazioni nell'Africa subsahariana.
Allo stesso modo, un rapporto di fine 2024 evidenzia che diverse economie emergenti in Africa possiedono il potenziale per diventare hub di asset digitali. Ben Caselin, chief marketing officer di VALR, exchange di criptovalute con sede a Johannesburg, affermò all'epoca a Cointelegraph:

“Il Sudafrica è la porta d'accesso al resto dell'Africa, con un buon stato di diritto e un sistema giudiziario indipendente. È facile aprire una società in Sudafrica”.

Tuttavia, risultano scarse le segnalazioni di tendenze simili nelle economie sviluppate con infrastrutture finanziarie facilmente accessibili. Gli esperti spesso indicano nell'indisponibilità di servizi bancari e nell'instabilità delle valute fiat locali la ragione per cui i Paesi in via di sviluppo – in particolare quelli africani – sono propensi ad adottare stablecoin e criptovalute basate sul dollaro.

Il Regno Unito non è l'unico a preoccuparsi

Il Regno Unito non è l'unico a temere l'impatto delle stablecoin e del più vasto settore delle criptovalute nei confronti della stabilità monetaria. L'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA) ha recentemente avvertito che le criptovalute minacceranno sempre più la stabilità dei mercati finanziari tradizionali, man mano che il settore crescerà e si intreccerà sempre più con gli operatori della finanza convenzionale. Il direttore esecutivo dell'ESMA, Natasha Cazenave, ha dichiarato:

“Non possiamo escludere che futuri forti cali dei prezzi delle criptovalute possano generare effetti a catena sul nostro sistema finanziario”.

Le autorità di regolamentazione locali stanno già agendo per rispondere a tali esigenze. A fine marzo, l'autorità assicurativa dell'Unione Europea ha proposto una norma generale che imporrebbe alle compagnie assicurative di mantenere un capitale pari al valore delle loro partecipazioni in criptovalute, come parte di una misura volta a mitigare i rischi per gli assicurati.

Traduzione a cura di Walter Rizzo