Secondo un post su Steemit di EOS42, uno dei block producer (BP), EOS ha congelato sette account che sono stati compromessi tramite phishing durante il processo di registrazione.
La notizia, pubblicata il 17 giugno, ha provocato forti reazioni da parte della comunità, che accusa i BP di aver violato la costituzione.
Dopo la diffusione della notizia, la personalità di twitter Nick Szabo ha descritto la costituzione di EOS come una "falla di sicurezza":
In EOS a few complete strangers can freeze what users thought was their money. Under the EOS protocol you must trust a "constitutional" organization comprised of people you will likely never get to know. The EOS "constitution" is socially unscalable and a security hole. https://t.co/WusEqBMGBp
— Nick Szabo⚡️ (@NickSzabo4) June 19, 2018
La decisione di congelare gli account è arrivata dall'iniziativa EOS911, creata da EOS42, progettata per aiutare le vittime degli attacchi di phishing e gli utenti con private key compromesse.
I block producer hanno discusso la questione durante una conferenza online durata due ore, arrivando alla conclusione che, dal momento che la costituzione EOSIO non è ancora stata omologata, possono ignorare la decisione dell'EOS Core Arbitration Forum (ECAF) di non congelare i fondi.
Il fatto che un piccolo numero di persone possa prendere una decisione del genere durante una chiamata online, ha portato diversi influencer di Twitter a mettere in discussione il livello di decentralizzazione di EOS.
Il sostenitore di bitcoin (BTC) Charlie Shrem ha affermato che nessuno dovrebbe avere il potere di "punire" o "proteggere" gli utenti, dato che va contro il principio alla base delle criptovalute:
“Protecting” “punishing”. No. No one gets to decide those things. You are hair swapping 1 nation state for another one, albeit a digital one. This is the point of crypto, no one should have that power. If you do, then we should just stop wasting everyone’s time. https://t.co/yCh6IIPGqp
— Charlie Shrem (@CharlieShrem) June 18, 2018
In un post su Steemit di martedì 19 giugno, EOS New York ha difeso la decisione dei block producer, rilevando che il rifiuto dell'ECAF di agire ha conferito ai block producer un ruolo sia "giuridico" che "esecutivo", costringendoli a prendere una "difficile decisione sulla base delle poche prove disponibili".
EOS New York sottolinea che questo non è "il compito principale dei block producer", aggiungendo: "Il congelamento dei conti è avvenuto nello spirito del sistema di governance che noi, come comunità, cerchiamo di creare, nonostante sia formalmente assente".
L'ECAF ha chiesto che i fondi continuino ad essere congelati, ma EOS New York ha dichiarato che, a meno che l'ECAF non presenti una decisione formale sul caso entro oggi alle 13:00 UTC, verranno invece sbloccati.
EOS ha completato la sua Initial Coin Offering (ICO) da 4 miliardi di dollari nei primi giorni di giugno, lanciando la sua mainnet il 15 giugno. Due giorni dopo il lancio, la rete EOS è stata messa in "pausa" per un problema tecnico, per poi tornare operativa dopo circa quattro ore.
Al momento, EOS non ha risposto alla richiesta di commenti avanzata da Cointelegraph.