Le riserve di Ether sugli exchange centralizzati hanno toccato un minimo storico di quasi nove anni, rafforzando l'ottimismo degli investitori in vista di un potenziale minimo di mercato che potrebbe innescare una rimonta verso la soglia psicologica dei 3.000 dollari.
In data odierna le riserve di Ether (ETH) in tutti gli exchange sono scivolate a 18,95 milioni, siglando il livello più basso da luglio 2016, quando l'asset scambiava intorno ai 14 dollari, stando a CryptoQuant.
Riserve di Ether su tutti gli exchange, grafico storico. Fonte: CryptoQuant
La diminuzione dell'offerta di Ether sugli exchange potrebbe segnalare un imminente rally dei prezzi guidato da uno “shock dell'offerta”, il quale si verifica quando una forte domanda di acquirenti incontra una diminuzione della disponibilità, portando ad un apprezzamento dei valori.
Grafico giornaliero di ETH/USDT, andamento da inizio anno. Fonte: Cointelegraph/TradingView
Tuttavia, nell'ultimo anno Ether ha faticato a guadagnare slancio, arretrando di oltre il 3,67% sul grafico annuale e di oltre il 19% da inizio anno (YTD), come emerge da TradingView.
Ether in uscita dagli exchange: segnale rialzista
La diminuzione dell'offerta di Ether sugli exchange suggerisce che gli investitori stiano spostando i loro asset in cold wallet per la detenzione a lungo termine.
Secondo Nicolai Sondergaard, research analyst della piattaforma di crypto intelligence Nansen, lo spostamento dell'offerta di Ether dagli exchange è un segnale “generalmente rialzista”.
L'analista ha dichiarato a Cointelegraph:
“Stiamo assistendo a tendenze simili anche per BTC, il che mi fa pensare se a) stiamo assistendo a domanda superiore all'offerta, oppure b) si tratta di uno spostamento naturale verso l'autocustodia e il cold storage”.
“A prescindere da ciò, ritengo che sia positivo in entrambi i casi, anche se le ragioni sopra citate probabilmente non costituiscono gli unici fattori di tale mutamento”, conclude l'analista.
La diminuzione dell'offerta di Ether segnala che “gli investitori stiano trasferendo gli asset in cold storage piuttosto che collocarli per operazioni di vendita sul breve termine”, il che storicamente “è correlato ad una minore pressione da parte dei venditori ed a una stabilizzazione dei prezzi”, spiega a Cointelegraph Vugar Usi Zade, chief operating officer di Bitget.
Ciononostante, Ether dovrà affrontare una resistenza significativa a 2.750 e 2.800 dollari.
iquidation Map di ETH sugli exchange. Fonte: CoinGlass
Un potenziale rally di Ether al di sopra dei 2.800 dollari liquiderebbe oltre 822 milioni di dollari di liquidazioni short in leva su tutti gli exchange, come dimostrano i dati di CoinGlass.
Correlato: 2,5M di Bitcoin rimasti nei crypto exchange segnalano uno “shock dell'offerta”
Prossimo catalizzatore del prezzo di Ether
Secondo Marcin Kazmierczak, cofondatore e chief operating officer di Redstone, anche la potenziale introduzione di un sistema di staking per i fondi negoziati in borsa (ETF) di Ether potrebbe costituire un catalizzatore per il prezzo di ETH:
“La potenziale introduzione del sistema di staking per gli ETF potrebbe rivoluzionare la situazione, riducendo notevolmente l'offerta liquida di Ethereum e rafforzando la sua proposta di valore come asset d'investimento primario”.
Secondo Joe Lubin, fondatore di Consensys, gli emittenti di ETF su Ether sono proprio in attesa dell'approvazione normativa relativa allo staking.
Traduzione a cura di Walter Rizzo