Un gruppo di vigilanza ha richiesto un'indagine sulle donazioni politiche di Sam Bankman-Fried, sostenendo che l'ex amministratore delegato di FTX abbia ammesso di aver donato decine di milioni di dollari ai repubblicani in nero, violando la legge federale.

Ieri l'associazione Citizens for Responsibility and Ethics in Washington (CREW) ha presentato la denuncia alla Commissione elettorale federale (FEC), citando i commenti avanzati da Bankman-Fried durante un'intervista del 16 novembre con la crypto vlogger Tiffany Fong, pubblicata su YouTube il 29 novembre.

Nella denuncia, la CREW ha suggerito che i donatori facoltosi spesso approfittino della sentenza Citizen United per eludere le leggi federali sulla divulgazione tramite intermediari e affermando di non essere a conoscenza della destinazione dei fondi, ma l'ammissione di Bankman-Fried nega questa possibilità. Come riporta il vicepresidente senior e consigliere capo di CREW, Donald Sherman:

"Bankman-Fried ha ribadito la parte discreta ad alta voce. Ha ammesso di aver violato le leggi federali volte a garantire agli americani la trasparenza di chi finanzia le elezioni ed ora deve essere chiamato a risponderne".

CREW ha richiesto alla FEC di indagare sulla violazione e di intraprendere qualsiasi azione appropriata, come il trasferimento della questione al Dipartimento di Giustizia per un'azione penale.

Il gruppo ha accusato Bankman-Fried di "violazioni dirette e gravi del Federal Election Campaign Act", che richiede la divulgazione delle donazioni politiche superiori a 200$ l'anno.

Durante l'intervista del 16 novembre con Fong, Bankman-Fried ha affermato di aver "donato circa la stessa cifra a entrambi i partiti". Dato che è stato il secondo maggior donatore dei Democratici, secondo OpenSecrets, queste donazioni "in nero" sembrerebbero riguardare una ingente somma di denaro.

"Tutte le mie donazioni al partito repubblicano sono state oscurate", evidenzia SBF, prima di aggiungere:

"Il motivo non è di natura normativa: i giornalisti vanno fuori di testa se fai una donazione ai repubblicani, sono tutti super liberali. Ed io non volevo affrontare tale discussione".

Da quando il crypto exchange è fallito, Bankman-Fried ha dato il via ad una serie di interventi di scuse pubbliche, tra cui le interviste con il DealBook Summit del New York Times, Good Morning America e numerosi Spaces su Twitter.

Ha ripetutamente affermato che sta conducendo queste interviste contro il parere dei suoi avvocati, che gli hanno consigliato di non dire nulla per evitare che i suoi commenti lo facciano finire ulteriormente nei guai.