Mentre molti governi decidono di vendere i Bitcoins (BTC) sequestrati dalle forze dell'ordine, la Finlandia è ancora incerta sul da farsi. Pare infatti che la dogana finlandese stia ancora deliberando su come utilizzare i 1.666 BTC confiscati anni fa da alcuni spacciatori.

Secondo quanto riportato sul sito web di Yle, la radiotelevisione di Stato finlandese, il servizio di dogana non vuole mettere i Bitcoin all'asta perché così facendo le criptovalute potrebbero tornare nelle mani dei criminali.

Il valore di BTC è aumentato del 2.000% dalla confisca ad oggi

Al momento del sequestro, i 1.666 BTC confiscati valevano meno di 700.000€. Ma con gli anni il prezzo di Bitcoin è notevolmente aumentato, e ora queste monete valgono quasi 15 milioni di euro. La dogana finlandese pianificava di mettere questi fondi all'asta già nel 2018, ma ha alla fine scelto di annullarne la vendita a causa di timori legati al riciclaggio di denaro.

Pekka Pylkkänen, responsabile finanziario della dogana finlandese, ha commentato che le criptovalute come Bitcoin vengono principalmente utilizzate per fini illeciti:

"Dal nostro punto di vista, i problemi sono principalmente legati al rischio di riciclaggio di denaro. Raramente gli acquirenti di monete digitali utilizzati questi strumenti per attività legali."

Oltre a Bitcoin, pare che la dogana finlandese abbia sequestrato anche parecchie altcoin, per un valore di svariati milioni di euro.

Il Marshals Service degli Stati Uniti vende criptovalute confiscate da anni

Nonostante le incertezze della Finlandia, il resto del mondo vende le criptovalute sequestrate senza troppi problemi. Questo mese, il Marshals Service degli Stati Uniti ha venduto Bitcoin per un valore complessivo di circa 37 milioni di dollari.

Pare che negli anni l'agenzia abbia confiscato e venduto complessivamente circa 185.230 BTC: lo rivela uno studio condotto da Jameson Lopp, analista del settore delle criptovalute, secondo il quale il Marshals Service avrebbe venduto le monete troppo presto, e così facendo si è lasciato sfuggire un potenziale profitto di oltre 1,7 miliardi di dollari.