In un rapporto pubblicato il 20 novembre, l'associazione no-profit Human Rights Foundation (HRF) ha analizzato il settore delle stablecoin dal punto di vista della privacy e della resistenza alla censura.

Per le cosiddette "privacy coin" che non rientrano nella classificazione di stablecoin, quest'anno le maggiori perdite settimanali si aggirano tra il 24% e il 34%; dati che, secondo l'HRF, rafforzano l'attrattiva dei crypto asset a valore stabile, in particolare per i cittadini nelle economie iperinflazionate.

Secondo l'analisi, le stablecoin basate su blockchain offrono non solo i vantaggi di stabilità del dollaro USA, ma possono "democratizzare l'accesso a quella stabilità".

L'HRF afferma inoltre che tali asset possono liberare i cittadini dall'impatto dannoso dei controlli sui capitali imposti dallo stato e dalla supervisione centralizzata dei servizi di elaborazione di pagamenti digitali e degli altri intermediari, bancari e non.

Tuttavia, nonostante tutti questi potenziali vantaggi, l'HRF ritiene che la resistenza alla censura e la privacy costituiscano un aspetto cruciale e sottovalutato di tale asset class.

L'analisi dell'HRF

Rispetto alle valute tradizionali, tutte le stablecoin possono essere negoziate e detenute tramite delle coppie di chiavi crittografiche pubblico-private, e sono molto più resistenti alla censura da parte delle autorità statali o all'estorsione dei criminali.

Tuttavia, secondo il rapporto, diversi provider di stablecoin possono a loro volta compromettere la potenziale autonomia finanziaria dei cittadini introducendo delle blacklist che consentono loro di congelare le stablecoin detenute in indirizzi specifici, in modo da contenere, ad esempio, l'impatto negativo degli attacchi hacker.

Gli emittenti delle stablecoin Tether (USDT), USD Coin (USDC), TrueUSD (TUSD), Pax Standard (PAX) e Binance USD (BUSD) possiedono tutti questa funzionalità.

Il rapporto dell'HRF include un elenco di asset ancorati al dollaro che indica se possono essere congelati o meno e, inoltre, se il loro codice - ossia l'intera blockchain e il sistema di smart contract su cui sono basati - è open source.

Privacy features of various stablecoins

Caratteristiche delle varie stablecoin. Fonte: HRF

Anche se l'open sourcing permette di esaminare le abilità tecniche dell'emittente e il loro trascorso in materia di questioni come il congelamento degli asset, questi dati da soli non forniscono le motivazioni alla base di tali decisioni. Gli autori aggiungono:

"È bene prendere in considerazione, tuttavia, che un asset è "non congelabile" tanto quanto il ledger sottostante. Anche se Tether potrebbe non essere in grado di congelare l'USDT che circola su Liquid, al momento serve solo la volontà di cinque compagnie (⅓ degli operatori della blockchain di Liquid) affinché un asset venga congelato."

Strumenti di privacy nel settore delle stablecoin inadeguati

Per quanto riguarda la privacy, HRF osserva che le società di analisi delle blockchain, come Chainalysis, che concede in licenza i suoi strumenti alle forze dell'ordine di vari governi, oggi possono sorvegliare il 90% di tutto il volume degli exchange di criptovalute.

Data l'immutabilità delle blockchain e le significative indagini a ritroso che consentono di effettuare, gli strumenti per la privacy sono, secondo l'HRF, fondamentali: tuttavia, la maggior parte delle stablecoin è "estremamente carente" in tal senso.

La stablecoin USDT sulla rete Liquid è stata valutata positivamente da questo punto di vista, mentre la stablecoin Dai (DAI) sulla rete Ethereum è vulnerabile, anche se il rapporto include un elenco di tecnologie (come servizi di mixing e sistemi di privacy a conoscenza zero) per Ethereum che possono aiutare ad alleviare molte di queste carenze).

Come riportato da Cointelegraph, la società di investimenti tecnologici Cypherpunk Holdings ha completato un investimento azionario del valore di 337.500$ in zkSNACKs, la società dietro Wasabi, un wallet di criptovalute con diverse funzioni relative alla privacy.