Venerdì, il grande exchange di criptovalute Huobi ha sospeso definitivamente il trading di future e altri derivati in Cina continentale, come pianificato in precedenza.

A inizio ottobre, la piattaforma aveva annunciato sul suo sito web che venerdì avrebbe regolato i contratti future e le attività su derivati per tutti i clienti cinesi nell’ambito di un piano più ampio per cessare le attività nel paese:

“Stando ad annunci precedenti, Huobi, l’exchange più grande in Cina, oggi terminerà completamente le funzioni di future, contratti e altri derivati per tutti gli utenti cinesi.”

Huobi è stato il primo exchange ad annunciare che avrebbe abbandonato la Cina continentale a causa del persistente rifiuto da parte del governo cinese di revocare il divieto su Bitcoin (BTC). Il 24 settembre, gli azionisti della compagnia hanno deciso all’unanimità di lasciare la Cina e cessare le attività nel paese.

Come segnalato da Cointelegraph, il co-fondatore di Huobi Group, Du Jun, ha promesso di proteggere tutti i crypto asset per i conti cinesi prima di chiudere i battenti il 31 dicembre.

Seguendo l’esempio di Huobi, altre piattaforme e società legate alle crypto come mining pool e produttori di attrezzature di mining hanno adottato la stessa strategia. Questa lista include Binance, BTC.com e Bitmain. L’exchange di criptovalute CoinEx ha annunciato la sua uscita dalla Cina, e anche Renrenbit, creato dal “re dell’OTC” cinese Zhao Dong, si prepara a cessare le attività.

Questo esodo è il risultato di un’iniziativa del governo iniziata a fine settembre quando 10 autorità cinesi, tra cui il Ministero della sicurezza pubblica, la Corte suprema del popolo e la banca centrale del paese, hanno annunciato un divieto generale sul trading di criptovalute.

Durante l’evento Code Conference a Los Angeles di fine settembre, Elon Musk, CEO di Tesla, ha affermato che le crypto stanno per erodere il potere del partito comunista cinese. Per questo motivo, il governo non cambierà idea sul suo divieto.