Secondo quanto riportato in data 25 aprile da Press TV, l'Iran ha confermato che porterà avanti lo sviluppo di una criptovaluta nazionale, allo scopo di aggirare le sanzioni imposte dagli Stati Uniti. Alireza Daliri, vicesegretario della divisione Gestione e Investimenti presso il Direttorato degli Affari Scientifici e Tecnologici, ha dichiarato che la realizzazione di una moneta digitale era pianificata già da tempo.
"Stiamo tentando di preparare il terreno per l'utilizzo di una valuta digitale domestica all'interno del paese", ha affermato Daliri. Ha poi continuato:
"La moneta agevolerà i trasferimenti di denaro in tutto il mondo. Potrà inoltre aiutare il paese in questo periodo di sanzioni".
Nonostante i dettagli tecnici rimangano ancora sconosciuti, la chiave di criptazione nazionale per il sistema bancario potrebbe essere introdotta entro i prossimi tre mesi, una volta limate le incongruenze.
L'intenzione dell'Iran di rilasciare una criptovaluta nazionale per aggirare le sanzioni statunitensi è divenuta nota già a febbraio di quest'anno, quanto il Ministro dell'Informazione e delle Tecnologie di Comunicazione aveva pubblicato un messaggio su Twitter nel quale affermava:
"In un incontro con il consiglio d'amministrazione della Post Bank riguardo alle criptovalute basate sulla blockchain, [...] ho indicato delle misure per l'implementazione della prima moneta digitale in cloud del paese."
Le autorità iraniane hanno tuttavia adottato un atteggiamento fortemente negativo nei confronti delle criptovalute pubbliche come il Bitcoin (BTC): ad aprile la banca centrale ha infatti vietato alle istituzioni finanziarie del paese di operare con monete digitali.