Nella giornata di ieri il Financial Services and Treasury Bureau (FSTB) di Hong Kong ha rilasciato un'analisi sullo stato del riciclaggio di denaro e del finanziamento del terrorismo. Il report è giunto alla conclusione che le valute virtuali come il Bitcoin (BTC) non sono particolarmente coinvolte in nessuno dei due crimini:

"Nonostante le valute virtuali presentino vulnerabilità inerenti al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo, non abbiamo rilevato rischi tangibili per Hong Kong. Il rischio associato alle valute digitali si assesta a livelli medio-bassi."

Il report menziona l'uso di criptovalute in schemi di Ponzi e crimini informatici, riferendosi specificatamente all'attacco WannaCry e osservando che dal 2013 al 2017 ci sono state 167 segnalazioni riguardanti Bitcoin alle forze dell'ordine.

Inoltre viene dichiarato che l'FSTB, i regolatori finanziari di Hong Kong, e le forze dell'ordine stanno lavorando a stretto contatto per esaminare i rischi delle Initial Coin Offering (ICO) e delle criptovalute in generale:

"Anche se non abbiamo trovato rischi significativi in questi nuovi metodi di pagamento o merci, è importante notare che il settore è in rapida crescita e richiede monitoraggio continuo."

Secondo l'analisi, ad Hong Kong le criptovalute non sono considerate valute legali. L'FTSB suggerisce che poiché quella di Hong Kong "è una delle economie più libere del mondo, con un mercato finanziario dinamico e ricco di valute estere e senza controlli del capitale [...] le valute virtuali non sono tanto interessanti quanto nelle altre economie, dove possono essere usate per sfuggire ai controlli fiscali o per aggirare gli alti tassi d'inflazione":

"Lo scambio di Bitcoin di persona non è popolare [...] a livello domestico, il livello d'uso del Bitcoin rimane trascurabile."

Il report sostiene che gli ATM di Bitcoin di Hong Kong non sono "particolarmente usati dai consumatori".

Diversamente, in Venezuela, paese con un'economia afflitta da una grave iperinflazione, molti cittadini hanno cominciato a fare affidamento su Bitcoin come bene rifugio.

A febbraio, l'Hong Kong Securities and Futures Commission (SFC) ha avvisato i potenziali investitori interessati alle criptovalute che continuerà a "regolarizzare" i mercati di valute virtuali e ICO. A metà marzo, la SFC ha sospeso un'ICO di Hong Kong e ha ordinato alla compagnia di restituire i fondi raccolti. Più di recente, a metà aprile, la SFC ha dichiarato che il tipo di raccolta fondi effettuato attraverso le ICO sia più adatto ai fondi di venture capital.