Secondo un funzionario locale, il Giappone deve adeguare le sue leggi per emettere una central bank digital currency.

Kozo Yamamoto, direttore del consiglio sugli affari finanziari del Partito Liberal Democratico ed ex funzionario del Ministero delle finanze, crede che il Giappone debba rivedere la legge che stabilisce il mandato e le responsabilità della Bank of Japan (BoJ) nei confronti di una CBDC.

Secondo un report pubblicato il 12 ottobre da Reuters, Yamamoto ha affermato che i potenziali emendamenti alla legislazione sulla BoJ sarebbero una buona opportunità per considerare altri cambiamenti, come l’aggiunta della creazione di posti di lavoro al mandato della banca centrale. Inoltre, l’ufficiale ha dichiarato che la legge riformata sulla BoJ dovrebbe includere disposizioni per i tassi di inflazione:

“Come la Federal Reserve statunitense, la BOJ dovrebbe includere la creazione di posti di lavoro e l’inflazione nel suo mandato. La nuova legge dovrebbe inoltre precisare che l’inflazione del 2% è l’obiettivo della BOJ.”

I commenti di Yamamoto seguono l’annuncio ufficiale da parte della BoJ in merito ai piani dell’istituzione per la realizzazione di un proof-of-concept dello yen digitale nel 2021. La notizia è arrivata nell’ambito della prima relazione congiunta della banca centrale giapponese sulla CBDC, pubblicata il 9 ottobre. Prima di questa comunicazione, la BoJ sosteneva di non avere piani per il lancio di una CBDC nel futuro prossimo.

Sembra che il Giappone stia prendendo più sul serio la sua CBDC, dopo il progresso aggressivo con lo yuan digitale in Cina. Il 9 ottobre, il viceministro delle finanze per gli affari internazionali giapponese ha avvertito la comunità globale dei potenziali rischi associati al “vantaggio della prima mossa” della Cina in seguito all’emissione di una CBDC.