A un anno e mezzo dal primo annuncio di JPM Coin, la stablecoin interna di JPMorgan Chase è ora attiva e utilizzata da un’importante azienda tecnologia internazionale per pagamenti transfrontalieri 24 ore su 24.

Secondo un report pubblicato il 27 ottobre, questa dimostrazione nel mondo reale che la tecnologia migliora l’efficienza e riduce i costi ha rafforzato la fiducia del conglomerato bancario nella promessa e redditività della tecnologia. Prevedendo che altri clienti commerciali si registreranno per usare la stablecoin, JPMorgan ha creato un’attività dedicata alle valute digitali e alla blockchain.

La nuova unità operativa, chiamata “Onyx,” conta più di 100 membri del personale ed è guidata da Umar Farooq come CEO. Takis Georgakopoulos, a capo della Divisione Pagamenti di JPMorgan, ha spiegato ai reporter:

"Ci stiamo spostando verso un periodo di commercializzazione, passando da ricerca e sviluppo a qualcosa che può diventare una vera azienda.”

Sulla scia del recente ingresso di PayPal nelle crypto, la fiducia degli operatori storici nel fatto che la blockchain possa effettivamente generare profitti sembra essere in aumento. Gli esperimenti e lo sviluppo con la tecnologia portati avanti finora da JPMorgan possono essere suddivisi in diversi ambiti chiave.

Per prima cosa, l’istituzione sta conducendo dal 2017 un programma pilota per un Interbank Information Network basato su blockchain, in cui sono coinvolte più di 400 banche e società partecipanti. JPMorgan crede che il network, ora rinominato Liink, possa offrire risparmi notevoli in termini di efficienza per le complesse interazioni delle banche corrispondenti nei pagamenti transfrontalieri all’ingrosso. La stessa JPMorgan è responsabile di flussi di pagamento transfrontalieri all’ingrosso per oltre 6.000 miliardi di dollari al giorno, in oltre 100 paesi diversi.

Inoltre, la banca ha identificato l’utilità della blockchain per innovare il sistema obsoleto dedicato all’elaborazione di “centinaia di milioni” di assegni cartacei. La blockchain e la digitalizzazione possono eliminare completamente gli aspetti fisici di questo scambio, offrendo un’alternativa sicura. Georgakopoulos ha dichiarato che tra qualche mese è previsto il lancio commerciale di un nuovo sistema blockchain:

“Usando una versione della blockchain in cui i partecipanti sono i principali emittenti di assegni e i maggiori operatori di cassette di sicurezza, è possibile risparmiare il 75% del costo totale odierno per il settore, rendendo gli assegni disponibili nel giro di pochi minuti invece di giorni.”

Infine, JPMorgan confida nella blockchain per la creazione di nuovi canali di pagamento per le banche centrali globali e le loro Central Bank Digital Currency in continua evoluzione. Indicando Cina e Singapore, Georgakopoulos ha espresso la propria fiducia nel fatto che la probabilità di adozione di una CBDC è “molto alta.

Il nuovo CEO di Onyx ha spiegato il motivo per cui finora gli sviluppi sul fronte blockchain in JPMorgan sono sembrati “lenti,” o per lo meno dubbi:

“Pensando alla blockchain, ci troviamo o da qualche parte nella fossa della disillusione o appena oltre sulla curva dell’hype. Per questo JPMorgan è rimasta relativamente silenziosa su questo soggetto finché non fossimo pronti a scalabilità e commercializzazione.”