Il giorno successivo alla decisione del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti (DOJ) di sequestrare 15 miliardi di dollari in Bitcoin presumibilmente sottratti al mining pool nel 2020, un wallet collegato all'operazione cinese di mining di Bitcoin LuBian avrebbe trasferito quasi 1,3 miliardi di dollari in Bitcoin.
Mercoledì, la società di analisi blockchain Lookonchain ha segnalato il movimento, constatando come un wallet collegato a LuBian abbia trasferito 9.757 Bitcoin (BTC), per un valore di circa 1,1 miliardi di dollari al momento, verso nuovi wallet dopo un periodo di inattività di tre anni.
Secondo Arkham Intelligence, il wallet ha successivamente trasferito altri 2.129 BTC, per un valore di circa 238 milioni di dollari, mercoledì, a distanza di poche ore dal primo trasferimento. Il totale ammonta a 11.886 Bitcoin, per un valore di circa 1,3 miliardi di dollari ai prezzi di mercato attuali.
Un'indagine condotta da Arkham il 3 agosto sostiene che nel 2020 LuBian sia stato hackerato per 127.426 BTC, per un valore di circa 3,5 miliardi di dollari all'epoca. Secondo Arkham, la piattaforma avrebbe provveduto a trasferire 11.886 BTC su wallet di recupero, importo che corrisponde ai Bitcoin collegati a LuBian recentemente trasferiti.
Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti rivela caso di sequestro di Bitcoin per valore di 15 miliardi di dollari contro società collegata a LuBian
L'ultima operazione effettuata dal wallet è avvenuta meno di un giorno dopo la divulgazione da parte del Dipartimento di Giustizia di un atto di accusa nei confronti della Prince Holding Group, società con sede in Cambogia accusata di aver orchestrato frodi su larga scala nel settore crypto.
Martedì scorso, i procuratori statunitensi hanno presentato una richiesta di confisca per circa 14,4 miliardi di dollari legati alla presunta rete di truffe guidata da Chen Zhi, fondatore del gruppo.
Il Dipartimento di Giustizia dichiara che i BTC in questione sono già sotto sequestro e saranno soggetti a confisca in seguito alla potenziale condanna di Zhi per frode telematica e riciclaggio di denaro sporco.
Secondo il Dipartimento di Giustizia, Zhi e i suoi complici avrebbero riciclato i proventi illeciti delle loro operazioni per finanziare attività di mining di criptovalute su larga scala.
Tra queste figurano una società con sede in Laos chiamata Warp Data, la sua filiale con sede in Texas e la cinese LuBian, emersa nel 2020 come il sesto pool di mining di Bitcoin per grandezza.
Il Dipartimento di Giustizia sostiene che tali società abbiano “prodotto ingenti somme di Bitcoin puliti, dissociati dai proventi criminali”.
Sequestro di Bitcoin potrebbe portare i fondi in riserve USA
Se il tribunale dovesse approvare la confisca, i Bitcoin recuperati potrebbero costituire una delle più ingenti acquisizioni mai effettuate dal governo statunitense nel campo degli asset digitali.
A marzo, il presidente Donald Trump decise di firmare un ordine esecutivo che istituiva una riserva strategica di Bitcoin.
All'epoca, David Sacks, responsabile della Casa Bianca per l'intelligenza artificiale e le criptovalute, dichiarò che la riserva sarebbe stata capitalizzata con i BTC di proprietà del governo federale “confiscati nell'ambito di procedimenti penali o civili di sequestro di asset”.