Durante la conferenza Money20/20 di Amsterdam, i rappresentanti di diverse banche centrali hanno discusso dell'impatto che le criptovalute avranno sulle valute fiat.
Durante il dibattito intitolato "Cryptocurrency, the Central (Bank) Question", i rappresentanti di varie istituzioni, tra cui Banca Nazionale Svizzera, Banca di Lituania, Bank of England e Bank of Canada si sono alternati rispondendo alla domanda: "Le criptovalute possono rappresentare la fine delle valute tradizionali?".
James Chapman, dirigente della Bank of Canada, ha affermato che le valute virtuali sono una minaccia per le valute fiat solo in una "situazione di iperinflazione". Thomas Moser, membro del consiglio di amministrazione della Banca Nazionale Svizzera, ha concordato con Chapman, aggiungendo che sono anche una minaccia quando una moneta "non si sta comportando bene". Moser ha inoltre osservato:
"Finché le banche centrali faranno un buon lavoro, niente potrà minacciarle."
Moser ha affermato che "fino ad ora, in Svizzera le criptovalute sono molto ben tollerate". Il paese, e in particolare la "Crypto Valley" di Zug, è stato pubblicizzato da alcuni come un luogo attraente per le compagnie del settore, grazie al suo approccio equilibrato nei confronti delle Initial Coin Offering (ICO) e il suo status di paradiso fiscale.
Martin Etheridge, capodivisione presso la Bank of England, non crede che le criptovalute nella loro forma attuale potranno sostituire le valute tradizionali, anche se ha ammesso che "non si può sapere cosa ci riserverà il futuro":
"... Ma penso che le probabilità siano molto a favore delle valute legali. Credo che ci vorrebbe un cambiamento abbastanza radicale della percezione pubblica o del sistema di mercato esistente affinché avvenga una cosa del genere."
A fine maggio, il governatore della Banca d'Inghilterra Mark Carney ha dichiarato che la banca centrale fosse aperta all'idea di emettere una valuta digitale, ma ha aggiunto che l'adozione delle criptovalute non avverrà presto, e che non sono attualmente considerate denaro.
Il Dr. Marius Jurgilis della Banca di Lituania ha chiarito che le criptovalute e le valute digitali emesse da banche centrali sono due cose separate, aggiungendo che il punto forte delle banche centrali è la garanzia che offrono:
"Se il nostro prodotto è buono, non abbiamo bisogno di parlare di criptovalute. È una questione di fiducia [...] ma se la società inizia a metterci in discussione, o se pensa che le cose che stiamo vendendo potrebbero essere ottenute in un modo più economico e più comodo, appariranno altre cose."
Ad aprile, la Banca Centrale della Lituania ha cominciato ad esaminare le criptovalute, ed ha convocato una riunione alla quale hanno partecipato rappresentati di varie banche commerciali, autorità governative e trader di criptovalute.