Il 3 aprile, Nobuaki Kobayashi, trustee del famoso exchange di Bitcoin giapponese (BTC) Mt. Gox, ha annunciato che i creditori della piattaforma hanno ricevuto gli esiti delle loro istanze di riabilitazione.

A fine marzo, Kobayashi aveva annunciato che il processo di presentazione delle domande era giunto al termine. Secondo il nuovo documento intitolato "Domande e risposte riguardanti l'approvazione o la disapprovazione", gli esiti delle domande sarebbero già stati mandati alle email degli utenti.

Il documento fornisce delle istruzioni dettagliate per i richiedenti che avevano precedentemente presentato le proprie istanze. Nel caso in cui l'utente non sia d'accordo con la decisione, può presentare una domanda per la valutazione del credito presso il tribunale.

Kobayashi specifica inoltre che le tempistiche e i metodi di pagamento non sono ancora stati determinati, e che i dettagli verranno rivelati in seguito.

Come segnalato in passato da Cointelegraph, i creditori interessati dall'attacco hacker subito da Mt. Gox nel 2011, e dal suo conseguente collasso nel 2014, sarebbero più di 24.000, mentre i BTC persi ammonterebbero a 850.000 (al tempo equivalenti a circa 460 milioni di dollari).

A marzo, Kobayashi, l'avvocato giapponese incaricato di supervisionare i processi di risarcimento civile, ha dichiarato di aver liquidato quasi 26 miliardi di yen (circa 230 milioni di dollari) in Bitcoin e Bitcoin Cash (BCH) durante un periodo di quattro mesi.

Per via di queste liquidazioni, la comunità cripto ha soprannominato Kobayashi "La balena di Tokyo", ritenendo che le sue transazioni avessero un impatto su tutto il mercato delle criptovalute. Nel giugno del 2018, quando fu avviato il processo di riabilitazione civile, le liquidazioni sono state ufficialmente arrestate.