Charlie Munger trova sempre nuovi modi per stupirci: il vice presidente di Berkshire Hathaway ha dichiarato che commerciare Bitcoin (BTC) è paragonabile a vendere "cervelli di neonato appena espiantati". Durante un'intervista rilasciata il 7 maggio a Yahoo Finance, gli è stato chiesto se è possibile riconoscere qualche merito nel fenomeno delle criptovalute. Ecco la sua risposta:

"L'informatica alla base del Bitcoin è un grande trionfo per la mente umana, è questo che ha incantato tutte queste persone. Hanno creato un prodotto che è difficile da riprodurre, ma non impossibile... [Ma] io vedo un mezzo speculativo... Per me l'intero business è anti-sociale, stupido e immorale."

Quando gli è stato chiesto cosa volesse dire esattamente con "immorale", ha fornito una rappresentazione abbastanza raccapricciante:

"Supponiamo che si possano fare molti soldi commerciando cervelli di neonato appena espiantati. Sarebbe corretto? No, sarebbe immorale, sarebbe una cosa disgustosa.  Beh, per me Bitcoin è disgustoso quasi quanto questo."

Munger ha sottolineato che secondo lui le criptovalute non hanno "nessuno scopo sociale", e che la loro utilità come sistemi di pagamento è minata dalla loro volatilità e inefficienza. Ha poi concluso:

"Credo che l'intera storia sia una combinazione di demenza e immoralità. Penso che le persone che promuovono questa roba siano una disgrazia. Ci devono essere alcune cose che non andrebbero mai fatte, che una persona non farebbe mai, e questa è una di quelle."

Qualche tempo fa, Munger aveva definito Bitcoin una cosa "totalmente stupida", sostenendo che le persone si interessano di criptovalute "perché vogliono fare soldi facili".

Potremmo dire che ultimamente il vice presidente di Berkshire Hathaway e il suo amico CEO Warren Buffet abbiano dimostrato di avere un'immaginazione particolarmente fervidaBuffet ha dichiarato che Bitcoin è "veleno per topi", Munger ha paragonato gli investimenti in criptovalute a "commerciare letame".