Durante un'intervista rilasciata il 28 aprile a Yahoo Finance ad Ohama, in Nebraska, Warren Buffett, investitore ottantasettenne e CEO di Berkshire Hathaway, ha ancora una volta disprezzato gli investimenti basati su criptovalute, sostenendo che "comprare Bitcoin non significa investire".

"C'è [sic] due tipi di cose che la gente compra credendo di fare un investimento, un tipo lo è davvero, l'altro no" ha dichiarato, aggiungendo:

"Se acquisti qualcosa come una fattoria, un condominio o le azioni di un'azienda [...] puoi farlo su base privata [...] ed è un investimento perfettamente soddisfacente. È l'investimento stesso a consegnarti il ​​rendimento. Invece, se acquisti qualcosa come i bitcoin o qualche criptovaluta, non possiedi davvero nulla di producente. Speri solo che il prossimo tizio sia disposto a pagare di più. "

Buffett ha poi continuato dichiarando che investimenti del genere sono puramente speculativi, al pari del gioco d'azzardo, e che "nessuno sa cosa sia esattamente il bitcoin".

Il cosiddetto "Oracolo di Omaha" ha ripetutamente criticato l'industria delle criptovalute, sostenendo che "faranno quasi certamente una brutta fine" durante un'intervista di gennaio, nella quale ha anche ammesso di "non sapere nulla" riguardo le valute virtuali.

Buffett ha riciclato la solita argomentazione dell'assenza di valore intrinseco dal 2014, quando scartò Bitcoin definendolo "un miraggio" durante un'apparizione televisiva sulla CNBC. Buffett ha anche utilizzato la classica teoria della bolla, sostenendo inoltre che BTC "non é un asset che produce valore".

La sua posizione ostile nei confronti delle criptovalute è condivisa dal l'ex CEO di Paypal Bill Harris (licenziato dopo appena un mese), che questa settimana ha ritenuto Bitcoin una "truffa", e dal novantaquattrenne Charlie Munger, vice presidente di Berkshire Hathaway, che ha definito l'interesse per Bitcoin "semplicemente disgustoso".