Mentre popolari servizi di streaming musicale come Spotify trattengono gran parte dei ricavi realizzati dai musicisti, Saxo Bank prevede che nuove tecnologie come i token non fungibili (NFT) potrebbero aiutare gli artisti a riprendersi la loro parte equa.

Stando al report “Outrageous Predictions 2022: Revolution” di Saxo Bank, i creatori musicali beneficeranno delle piattaforme di streaming basate su NFT, in quanto consentono la distribuzione diretta dei brani musicali agli ascoltatori senza intermediari centralizzati che richiedono una commissione.

Mads Eberhardt, analista crypto di Saxo Bank, ha affermato che le piattaforme di streaming musicale mainstream come Spotify e Apple Music trattengono una quota sostanziale, che abbinata alla fetta riservata alle etichette raggiunge il 75% o più dei ricavi totali.

Questi modelli non portano i costi pagati dagli abbonati individuali all’artista ascoltato,” indica Eberhardt, aggiungendo:

“Il caso d’uso per gli NFT potrebbe rivelarsi particolarmente convincente nella prossima fase della tecnologia per i creatori di contenuti nell’industria discografica, in quanto i musicisti si sentono trattati ingiustamente dai modelli di ripartizione dei ricavi delle attuali piattaforme di streaming come Spotify e Apple Music.”

L’analista ha osservato che diversi progetti di streaming musicale basati su NFT potrebbero prendere piede nel 2022, tra cui iniziative come Audius, una piattaforma musicale blockchain supportata da Katy Perry, The Chainsmokers e Jason Derulo. Basata su tecnologia blockchain, la piattaforma Audius è un protocollo di streaming e condivisione musicale decentralizzato progettato per rimuovere gli intermediari dal settore musicale e consentire a fan e creatori di interagire tra loro direttamente.

Al contrario, il futuro delle piattaforme di streaming tradizionali come Spotify appare “cupo,” stando a Saxo Bank. La compagnia ha previsto che nel 2022 le azioni di Spotify perderanno il 33%. SPOT ha registrato un calo piuttosto costante nell’arco del 2021, aprendo l’anno a circa 300$ e toccando il minimo di 204$ ad agosto, stando ai dati di TradingView. Al momento della stesura, SPOT si trova intorno ai 229$.

Nel frattempo, le entrate di Spotify sono cresciute regolarmente nel tempo, riflettendo un grande potenziale per le rivoluzionarie piattaforme musicali basate su NFT. Stando ai risultati finanziari ufficiali di Spotify nel 2020, l’anno scorso la compagnia ha generato 7,85 miliardi di euro in entrate, un aumento del 16% rispetto al 2019. I ricavi di Spotify continuano a crescere nel 2021, con il numero totale di utenti attivi mensili aumentato del 19% su base annua raggiungendo 381 milioni nel Q3 2021.

Fonte: Business of Apps

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Come già segnalato, Spotify sta prestando attenzione al settore delle criptovalute, e a fine 2020 era in cerca di talenti con competenze crypto. Inoltre, la società è ben consapevole della diffusione degli NFT, che ha menzionato nel suo Spotify Wrapped 2021 condiviso mercoledì con gli utenti.

“Devo dire che non mi aspettavo di vedere un riferimento agli NFT nel mio Spotify Wrapped ma eccoci qua.”