Pubblicavano foto su Instagram mettendo in mostra la loro ricchezza, i due nigeriani estradati da Dubai agli Stati Uniti. Secondo l’FBI, utilizzavano l’exchange Gemini per riciclare milioni di dollari in Bitcoin (BTC).

Transaction summary for Bitcoin address 16AtGJbaxL2kmzx4mW5ocpT2ysTWxmacWn. Source: Crystal Blockchain

Storico delle transazioni dell’indirizzo Bitcoin '16AtGJbaxL2kmzx4mW5ocpT2ysTWxmacWn'. Fonte: Crystal Blockchain

I due truffatori sono Olalekan Jacob Ponle, conosciuto anche come “Mr. Woodbery,” o “Mark Kain,” e Ramon Olorunwa Abbas, detto “Ray Hushpuppi” o “Hush”. Il mandato dell’FBI fa luce sulle attività di Ponle, e su come abbia utilizzato Bitcoin per trasferire soldi rubati. 

Rubati 1.500 BTC grazie a una truffa BEC

Secondo l’FBI, Ponle ed i suoi complici utilizzavano una truffa detta Business E-mail Compromise (BEC). Uno dei criminali otteneva l’accesso all'indirizzo e-mail di un'azienda e quindi raggirava gli impiegati, inducendoli a inviare denaro al proprio conto corrente bancario.

Nell’atto di citazione si afferma che Ponle e i suoi complici abbiano sottratto decine di milioni di dollari a società americane: successivamente, hanno convertito 6,5 milioni di dollari in 1.500 BTC:

"Da un’analisi preliminare sulla blockchain, emerge che Ponle abbia ottenuto almeno 1.494,71506296 Bitcoin tramite tali truffe BEC, per un valore al tempo di circa 6.599.499,98$"

Inoltre, le autorità ritengono che Ponle non si interessasse particolarmente di coprire le sue tracce: utilizzava lo stesso indirizzo Bitcoin (16AtGJbaxL2kmzx4mW5ocpT2ysTWxmacWn) ininterrottamente sin dal 2014, anche se le accuse si riferiscono solo alle sue attività illecite commesse durante il 2019.

L’exchange Gemini

L’exchange di cui i criminali si servivano era Gemini. Questo potrebbe risultare sorprendente, dato che viene ritenuto fra i più compliant del settore. Questa scelta era probabilmente dovuta al fatto che gli imputati avessero bisogno di un exchange statunitense per attrarre le imprese. 

Il 15 febbraio 2019, un complice di Ponle confermò che 2.149.000$ fossero stati depositati su Gemini e convertiti in BTC:

Una discussione tra Ponle ed il suo complice, risalente al 15 febbraio 2019

Una discussione tra Ponle ed il suo complice, risalente al 15 febbraio 2019

Queste transazioni, tracciate sulla blockchain di Bitcoin, ammontavano rispettivamente a 340 e 261 BTC, per un totale di 601 BTC. In quel momento, il prezzo di Bitcoin era circa di 3.500 dollari.

Due transazioni in Bitcoin dall’exchange Gemini all’indirizzo di Ponle.

Due transazioni in Bitcoin dall’exchange Gemini all’indirizzo di Ponle. Fonte: Crystal Blockchain

L’FBI si è infiltrata nella rete di Ponle

Un’altra transazione è avvenuta il 17 gennaio 2019, quando un complice di Ponle ha convertito 119.000 dollari in 33,13 BTC, anche se nell’atto di citazione è stata erroneamente riportata la cifra 3,13 BTC. Questa volta lo scambio di fondi è partito da un indirizzo non identificato, ma è finito in un altro exchange statunitense molto noto: Kraken, che non viene però nominato nei documenti.

A luglio, l’FBI è riuscita a piazzare un infiltrato nella rete di Ponle: l’agente ha iniziato a comunicare con lui tramite lo stesso account precedentemente utilizzato da uno dei suoi complici. Il 9 settembre 2019 fu registrata una conversazione tra Ponle ed un suo uomo mentre si confrontavano su come convertire 5 milioni di dollari in Bitcoin.

A discussion between Ponle and his associate of the Sept. 9, 2019 transaction

Ponle ed il suo complice discutono della transazione del 9 settembre

Ma questa volta Ponle parlava, a sua insaputa, con l'agente dell'FBI. Tuttavia, pare che questa transazione non sia mai avvenuta, dato che non risulta registrato nessuno spostamento di fondi con il “wallet BTC 16AtGJ”.

Ritiravano i fondi con LocalBitcoins e Huobi

Gemini era l’exchange utilizzato per convertire il denaro fiat in Bitcoin, ma per ritirare i fondi i criminali si servivano di LocalBitcoins e Huobi. Secondo Crystal Blockchain, furono prelevati 577 BTC dal primo e 539 BTC dal secondo. Entrambi i servizi, in passato, sono stati criticati per la scarsa attenzione alle procedure KYC.

Ponle ed il suo socio Abbas ostentavano uno stile di vita lussuoso su Instagram. In uno dei suoi ultimi post, Ponle diceva ai suoi follower che non dovrebbero sentirsi in colpa per la propria ricchezza:

"TI MERITI I FRUTTI DEL TUO DURO LAVORO 💙

Non permettere alla gente di farti sentire in colpa per i tuoi soldi, specialmente se per avere cose ritenute 'troppo costose' hai pagato con sangue, sudore e lacrime."

Il post di Ponle su Instagram

Il post di Ponle su Instagram. Fonte: Instagram

Ora a stabilire “la colpa” di Ponle sarà un tribunale.