Nella giornata di oggi, la Securities and Exchange Commission (SEC) delle Filippine ha pubblicato una serie di bozze di regolamento relative alle Initial Coin Offerings (ICO).

Nel suo Memorandum Circular, l'agenzia stabilisce che qualsiasi compagnia registrata nelle Filippine che abbia intenzione di gestire un'ICO, o qualsiasi token ICO venduto ai residenti del paese, deve presentare una "richiesta di valutazione iniziale" alla Commissione per determinare se il proprio token sia o meno una security.

Il regolatore specifica che gli emittenti di ICO devono presentare tale richiesta entro i 90 giorni antecedenti all'inizio della prevendita. La SEC esaminerà poi la richiesta entro 20 giorni (che salgono a 40 in alcuni casi), fornendo una relazione scritta sullo status del token.

L'agenzia afferma inoltre che potrebbe non essere necessario registrare le ICO presso la SEC nel caso in cui i token vengano distribuiti tra un numero limitato di investitori istituzionali o tra non più di venti individui.

Nell'introduzione del documento, la SEC invita "banche, case di investimento, il pubblico degli investitori e altre parti interessate" a presentare un feedback sulle regole proposte entro il 31 agosto.

Il framework normativo proposto per le ICO intende combattere i progetti fraudolenti e proteggere gli investitori dalle truffe. A partire dal tardo 2017, la SEC filippina ha proposto più e più volte di regolamentare gli asset cripto ai sensi delle leggi sulle security.

Ad aprile, l'agenzia ha considerato di raggruppare tra le security anche i contratti di cloud mining, dal momento che chi investe nella potenza di calcolo dei data center remoti gestisce il processo tramite "contratti di investimento", che possono essere negoziati ulteriormente.

Di recente, il governo delle Filippine ha assunto una posizione relativamente positiva sull'industria delle criptovalute. Ha infatti istituito un hub blockchain e fintech nell'area economica di Cagayan (CEZA) a fine aprile, consentendo a dieci imprese del settore di operare nella zona, con l'obiettivo di creare una "Silicon Valley" asiatica.

A luglio, la CEZA ha concesso delle licenze provvisorie a tre exchange di criptovalute, prevedendo di attirare 3 milioni di dollari di investimenti .