Come riportato dal notiziario Gazeta.pl nella giornata di venerdì 23 febbraio, i ministeri delle finanze e degli affari esteri polacchi hanno smentito le voci di un interesse polacco nei confronti della recente criptovaluta venezuelana "Petro".

Secondo il notiziario statale venezuelano TeleSur, la criptovaluta aveva trovato degli investitori esteri già ad inizio febbraio, tra cui la Polonia, che era pronta a fornire cibo e farmaci in cambio di Petro.

Proprio oggi, il Ministero delle Finanze polacco ha dichiarato a Gazeta.pl che la Polonia "non ha mai ricevuto alcuna lettera in merito" e che le criptovalute non sono considerate moneta legale sul suolo polacco, dato che non sono generalmente utilizzate nelle imprese commerciali.

Anche il Ministero degli Affari Esteri del paese ha rilasciato delle dichiarazioni a Gazeta.pl:

"La Polonia non ha mai dichiarato di essere interessata ad effettuare transazioni che riguardano la criptovaluta Petro"

L'Initial Coin Offering (ICO) del Petro è partita il 20 febbraio, facendo incassare al paese oltre 735 milioni di dollari, secondo l'account twitter del presidente venezuelano Nicolas Maduro. Non è stata però rilasciata alcuna cifra ufficiale in merito all'ICO.

Le dichiarazioni delle autorità polacche, contribuiscono al clima di sospetto verso le criptovalute creatosi nei giorni scorsi in Polonia. La National Polish Bank ha recentemente ammesso di aver finanziato una campagna contro le criptovalute sui social media. Allo stesso tempo, la Polish Blockchain Technology Accelerator (PATB) ha annunciato che uno dei suoi team sta lavorando allo sviluppo di una criptovaluta nazionale, lo Złoty digitale, dPLN.

Gli sviluppatori dello Złoty digitale, hanno fatto sapere di aver rimosso le proprietà speculative del dPLN e di aver abbandonato l'uso di tecnologia distributed ledger per la sua trasmissione, e stanno considerando di collegare il suo valore a quello dello Złoty. Dopo questo annuncio, la PATB ha perso il supporto del suo maggior sostenitore, il Ministero della Digitalizzazione, che ha dichiarato:

"Il Ministero della Digitalizzazione sostiene lo sviluppo di tecnologie distributed ledger, tuttavia, non conduce alcun progetto di ricerca correlato alle criptovalute. Vorremo anche informarvi che da oggi il Ministero della Digitalizzazione non offre più il suo appoggio alla Polish Blockchain Technology Accelerator".