Almeno 47 compagnie hanno usato il termine “inflazione” nei propri rapporti sui ricavi per il Q1 2021. Secondo un report pubblicato lunedì dal fornitore di dati finanziari FactSet, è il numero più alto nell’ultimo decennio.

A inizio aprile, il Bureau of Labor Statistics degli Stati Uniti ha pubblicato il suo report “Producer Price Index” mostrando un aumento annuo del PPI pari al 4,2%, il più elevato da settembre 2011.

Mentre il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, continua a sostenere che le cifre attuali relative all’inflazione e all’indice dei prezzi al consumo siano soltanto temporanei, molti credono che le imprese trasferiranno il peso dei costi di produzione maggiori proprio ai consumatori.

Nel frattempo, le compagnie potrebbero essere in cerca di modi per proteggere le proprie riserve di liquidità dalla svalutazione del dollaro statunitense, dopo che quasi 6.000 miliardi di dollari provenienti dai vari pacchetti di stimolo hanno inondato l’economia statunitense nel corso della pandemia di coronavirus.

Ad agosto 2020, la società di business intelligence MicroStrategy ha fatto notizia annunciando il suo primo acquisto di Bitcoin (BTC). La compagnia di Michael Saylor ora possiede oltre 90.000 BTC valutati a più di 5 miliardi di dollari: il prezzo della criptovaluta è quasi quintuplicato dal primo investimento.

Lunedì, Tesla ha annunciato una vendita di Bitcoin per 272 milioni di dollari, circa il 10% delle sue riserve di BTC. Stando al report finanziario sul Q1 della compagnia, il produttore di veicoli elettrici ha realizzato un profitto netto da 101 milioni di dollari dalla vendita.

Tesla ha rivelato di possedere BTC a febbraio, annunciando l’acquisto di Bitcoin per circa 1,5 miliardi di dollari.

Con l’inflazione destinata a continuare la sua traiettoria ascendente almeno nel breve termine, altre compagnie statunitensi potrebbero convertire parte delle proprie riserve di liquidità in Bitcoin. Tale possibilità contrasta le tesi opposte offerte da esperti di tesoreria a febbraio.

Verso la fine di marzo, Dawn Fitzpatrick, chief investment officer di Soros Fund Management, ha affermato che BTC non è più un asset di nicchia a causa della svalutazione del dollaro statunitense.