La Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti ha ottenuto la sentenza definitiva, depositata il 5 ottobre 2020 e relativa ad uno schema di promozione di ICO (Initial Coin Offering), nei confronti del defunto imprenditore John McAfee e del complice Jimmy Gale Watson, Jr. 

Nella denuncia originale, la SEC sostiene che McAfee e Watson abbiano promosso su Twitter investimenti in ICO senza rivelare di essere stati pagati per farlo. Watson avrebbe assistito McAfee nella negoziazione di accordi promozionali con gli emittenti del token e nell'incassare i pagamenti in cripto, oltre ad altre accuse di pump-and-dump.

La Corte del distretto meridionale di New York ha dichiarato Watson colpevole di violazione della legge e gli ha imposto una multa cumulativa di 375.934,86$. Inoltre, a Watson è stato vietato di partecipare all'emissione, all'acquisto, all'offerta o alla vendita di ICO. Il contenzioso afferma che:

"Tuttavia, tale ingiunzione non impedirà a Watson di acquistare o vendere titoli per i propri conti personali".

Per chiudere il caso, le richieste della SEC contro McAfee sono state archiviate in seguito alla notifica di morte del famoso imprenditore da parte della Commissione.

Il Tesoro degli Stati Uniti ha chiesto al pubblico di fornire informazioni sulle possibili implicazioni degli asset digitali sulla finanza e sulle infrastrutture di pagamento, da includere nella relazione da sottoporre al Presidente. Nellie Liang, sottosegretario al Tesoro per le finanze nazionali, ha condiviso il suo punto di vista sulla questione:

"Per i consumatori, gli asset digitali possono presentare potenziali vantaggi, come pagamenti più rapidi, ma anche potenziali rischi, compresi quelli legati a frodi e truffe".

Pertanto, Liang spera di ottenere input dagli americani e dagli operatori di mercato per comprendere meglio gli impatti dell'integrazione degli assets cripto.