La Securities Exchange Commission (SEC) ha rilasciato una dichiarazione senza precedenti: poiché i nodi di Ethereum sono "raggruppati in modo più denso" negli Stati Uniti rispetto a qualsiasi altra nazione del pianeta, è giusto dire che le transazioni in ETH avvengono negli Stati Uniti.
Questa controversa affermazione si trova all'interno di una causa del 19 settembre contro il crypto-ricercatore e YouTuber Ian Balina. La SEC accusa Balina di aver condotto un'offerta non registrata di token Sparkster (SPRK), quando ha creato una investing pool su Telegram nel 2018.
La SEC afferma che al tempo molti utenti statunitensi parteciparono all'investing pool di Balina: i loro contributi in ETH sono stati convalidati sul network Ethereum, il quale è appunto "raggruppato in modo più denso" negli Stati Uniti. Per tale motivo, la SEC sostiene che "quelle transazioni sono avvenute negli Stati Uniti."
Non è chiaro se tali affermazioni reggeranno in tribunale. Tuttavia, la SEC non ha del tutto torto: il 42,56% dei 7807 nodi Ethereum sono attualmente situati negli Stati Uniti.
Il dottor Aaron Lane, avvocato australiano e ricercatore senior presso l'RMIT Blockchain Innovation Hub, ritiene che la distribuzione dei nodi Ethereum sia irrilevante in questo caso:
"Il fatto che vi sia un querelante statunitense, un imputato statunitense e transazioni provenienti da utenti statunitensi è ciò che conta davvero. Non importa se il pagamento è stato effettuato su Ethereum, Mastercard o un qualsiasi altro network."
Lane ha affermato che, sebbene le dichiarazioni della SEC siano curiose, è improbabile che avranno un impatto sui futuri casi giudiziari:
"Se la difesa non contesterà la questione, allora il tribunale non dirà nulla a riguardo. Qualsiasi preoccupazione che questo caso possa causare un precedente legale è prematura."
In risposta, Balina ha affermato su Twitter che le accuse sono "prive di fondamento. La denuncia della SEC Enforcement Division contro il sig. Balina è del tutto infondata, basata su convinzioni errate sulla legge e sui fatti."
La causa contro Balina è stata mossa al termine di un altro caso giudiziario, in cui Sparkster e il suo CEO, Sajjad Daya, hanno accettato di rimborsare 35 milioni di dollari agli "investitori danneggiati" dalla sua ICO del 2018.